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D.T. Max, Ogni storia d'amore è una storia di fantasmi. Vita di David Foster Wallace, Einaudi, 2013
(titolo originale: Every Love Story is a Ghost Story. A Life of David Foster Wallace, 2012)

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copertina libroQuando nel settembre 2008 venne diffusa la notizia del suicidio di David Foster Wallace, molti lettori si chiesero come era possibile che uno scrittore brillante e di successo avesse deciso di togliersi la vita.

La corposa biografia di D. T. Max, 505 pagine, ci aiuta senz’altro a comprendere meglio i motivi di quel tragico gesto finale. Una biografia per niente scandalistica, ma dettagliata e ispirata da empatia ed affetto verso lo scrittore statunitense scomparso.

David Foster Wallace nasce il 21 febbraio 1962 a Ithaca, nello stato di New York. Il padre è un solido professore di filosofia, la madre è laureata in Lettere. Ha una sorella, Amy, che tormenterà durante l’infanzia e adorerà per il resto della vita. La fanciullezza di David trascorre senza scossoni, in un ambiente agiato, colto e tranquillo . Il futuro scrittore si rivela presto uno studente intellettualmente molto dotato e più di una volta mette in difficoltà i suoi stessi insegnanti. Ha però un tallone d’Achille: comincia già durante l’adolescenza a soffrire di disturbi psichici, in particolar modo di ansia e depressione. Conosce precocemente ripetuti ricoveri in cliniche psichiatriche. Sempre, dopo le crisi si rialza e riprende la sua vita di studente prima e di insegnante poi. Nel tentativo di tenere a bada l’ansia e la depressione, nonché una acuta percezione della propria presenza nel mondo, sviluppa numerose dipendenze: dalle droghe, dagli psicofarmaci, dall’alcol e dal tabacco. Le sue sofferenze vanno di pari passo con la sua acuta sensibilità. Elabora una profonda consapevolezza del mondo circostante e del proprio mondo interiore, che riverserà nei suoi libri. Lo colpiscono soprattutto l’esistenza delle persone schiacciata dal pervasivo potere dei media, di cui lui stesso subisce il fascino. Passa molte ore, quasi rapito, davanti al televisore e l’analisi della volgarità dei media e dello società dell’intrattenimento e dello spettacolo diventerà l’argomento preferito della sua produzione narrativa e non.

Il riconoscimento della critica e il successo economico arrivano relativamente tardi, dopo anni in cui David si arrabatta per arrivare alla fine del mese, prima contando sul sostegno economico dei genitori, poi alternando l’insegnamento, che lo sfibra e gli impedisce di scrivere quanto e come vorrebbe, a lavori più umili. Frequenta gruppi di auto aiuto, compresi gli Alcolisti Anonimi. Sarà un’esperienza in gran parte positiva, almeno sotto il profilo della socializzazione e la terapia e i gruppi terapeutici diventeranno materia per i suoi racconti e romanzi.

Dopo il successo internazionale di Infinite jest , il suo capolavoro uscito nel 1996, un libro monumentale di oltre mille pagine, l’ascendente del suo autore presso la platea femminile aumenterà tanto da procuragli molte brevi relazioni erotico - sentimentali. Ma neppure nel sesso David riuscirà a trovare un lenimento alle proprie angosce e alla propria solitudine. Anzi il sesso si rivelerà una nuova, per lui insopportabile dipendenza.

Stanco di frequentare ninfette, Wallace mette su casa con Karen Green, un’artista creativa che non si pone in competizione con il compagno. David sembra aver trovato finalmente un sistema di vita che gli si confà e l’equilibrio da tempo cercato. Purtroppo non sarà così. In realtà si sente bloccato, non riesce più a scrivere, le crisi psicologiche si susseguono, così come le cure psichiatriche inefficaci e i tentativi di suicidio. Il 12 settembre 2008 si impicca nel garage di casa.

Considerato uno degli alfieri della letteratura postmoderna, Foster Wallace ammira i filosofi Derrida, Heiddeger e Wittgenstein e gli scrittori Dostoevskij, Thomas Pynchon e Don De Lillo, con il quale intrattiene una fitta corrispondenza. Vive una lunga amicizia, venata di competitività tra coetanei, con il romanziere Jonathan Franzen, l’autore de Le correzioni, forse il romanzo più importante della letteratura americana degli anni zero.

Avvincente e profonda  tanto quanto un bel romanzo contemporaneo, la biografia di D:T. Max non si limita al racconto della vita dello scrittore, ma risulta ricca di pertinenti annotazioni di critica letteraria sulle sue opere più significative.

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Pagina aggiornata il 28.09.15
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