Tra il 1918 e il 1922 viene pubblicata in Germania un'opera monumentale concepita da Oswald Spengler, un intellettuale eclettico, esperto di matematica, filosofia, storia e storia dell'arte. Il titolo è Il tramonto dell'Occidente. Nel suo erudito saggio Spengler denuncia la decadenza della civiltà occidentale e ne profetizza la prossima fine.

Nel 1989 migliaia di persone, provenienti da ogni parte del mondo, gioiosamente picconano, abbattendolo, il muro di Berlino, simbolo della storica divisione tra Est e Ovest. Il crollo del muro rappresenta soprattutto la fine della Guerra Fredda e l'implosione dell'Impero sovietico, il crollo dell'utopia comunista realizzata, che di troppi crimini si è macchiata e che, anche dal punto di vista economico, si è rivelata un sistema inefficiente, capace soltanto di diffondere miseria e di reprimere le libertà e le legittime aspirazioni delle persone.

L'Occidente, dato per spacciato, sembrava dunque aver vinto su tutta la linea. Gli Stati Uniti avevano l'assoluta egemonia mondiale, dettavano le linee di sviluppo internazionale e garantivano l'ordine, fungendo da poliziotto globale. Francis Fukuyama, economista e politologo di grande cultura dà alle stampe, nel 1992, un saggio dove ipotizza nientemeno che "la fine della storia": il sistema politico liberaldemocratico, affermatosi in Occidente, costituisce il momento culminante e terminale della lunga evoluzione storica dell'umanità. Democrazia e libero mercato rappresentano insomma la migliore organizzazione della società cui tutti i popoli, per il loro bene, dovrebbero uniformarsi.

Purtroppo, a dispetto delle ipotesi trionfalistiche, la storia non si ferma. Focolai di guerra divampano un po' ovunque. Alcune popolazioni e alcune culture si dimostrano refrattarie all'"esportazione della democrazia". A complicare il quadro nel 2007 scoppia una crisi economica senza precedenti, causata dal potere incontrollato della finanza occidentale. Il sistema si rivela quindi ben lungi dall'essere perfetto e trascina nella povertà milioni di persone. Ecco che Il tramonto dell'Occidente del tedesco Spengler, liquidato da molti come un'infantile visione apocalittica, ritorna di attualità. Nuove nazioni, nuovi popoli, nuove culture si accingono ad assumere la leadership mondiale. Un caso esemplare è rappresentato dalla Cina. Antica civiltà orientale, oggi un ibrido tra comunismo e capitalismo, non certo una democrazia ortodossa, la Cina è diventata la nuova superpotenza economica. E sembra in grado di garantire ai propri abitanti un crescente benessere, pur ancora in difetto del rispetto dei diritti umani fondamentali.

Tutto questo mentre in Occidente la classe media si è impoverita, ma soprattutto si è sentita improvvisamente tradita da quelle elite politiche e intellettuali, che sembrano tuttora incapaci di recepirne istanze e bisogni. La classe lavoratrice si è sentita abbandonata dai tradizionali partiti di sinistra. Il sistema di welfare è stato tagliato un po' dovunque, nel medesimo tempo in cui le scarse risorse venivano distribuite ai nuovi arrivati. Il terrorismo di matrice religiosa minaccia la sicurezza dei cittadini e le istituzioni democratiche, frutto di importanti movimenti di idee succedutisi nei secoli.

Forse, più che economica, la crisi dell'Occidente è una crisi di valori. Il mito del progresso continuo, alimentato dall'Illuminismo, mostra sempre maggiori crepe. Il grande sviluppo scientifico e tecnologico ha creato benefici, ma anche gravi problemi che si trascinano irrisolti da decenni. La riduzione dell'uomo al solo aspetto economico e della razionalità a calcolo utilitaristico ha indebolito i concetti di comunità, solidarietà, bene comune, giustizia. La scienza, espungendo l'etica dal suo orizzonte, minaccia di disumanizzare le nostre esistenze. Si tratta di problemi per cui non sembra profilarsi ancora una soluzione soddisfacente.

Riferimenti bibliografici:

F. Fukuyama, La fine della storia e l'ultimo uomo, Milano, Rizzoli, 2003
E. Luce, Il tramonto del liberalismo occidentale, Torino, Einaudi, 2017
M. Onfray, Decadenza. Vita e morte della civiltà giudaico-cristiana, Firenze, Ponte alle Grazie, 2017
O Spengler, Il tramonto dell'Occidente, Milano, Longanesi, 2008
S. Zecchi, Paradiso Occidente. La nostra decadenza e la seduzione della notte, Milano, Mondadori, 2016