COME SI SCRIVE UN TEMA. La mia opinione personale

Il mio atteggiamento nei confronti dei metodi di scrittura è ambivalente. Da un lato ne sono affascinato, dall'altro mi lasciano insoddisfatto. I sistemi, a mio avviso, riescono a catturare una parte soltanto di verità, a volte nemmeno quella più rilevante e, come si dice, mentre la teoria è grigia, l'albero della vita è verde.

Questo per dire che ho scritto temi per 10-15 anni seguendo il mio istinto personale, non facendo mai una scaletta o una pianificazione dettagliata; eppure non ricordo di aver mai preso un'insufficienza. Forse ho prodotto scritti mediocri, al massimo senza lode e senza infamia, degni soltanto della sufficienza o poco più. Non sta tuttavia a me giudicare.

Vabbè... Comunque con l'autorità che mi deriva dal non avere alcuna autorità, ma di essere un ex studente, azzardo per i più giovani qualche consiglio di scrittura in modo asistematico. Appunti su come lavoro, raffazzonati e presuntuosi quanto volete, però stesi con sincerità:

  • Per scrivere dei buoni temi si devono a mio avviso coltivare interessi personali, essere curiosi di tutto. E poi leggere, leggere, leggere... e riflettere. Chi è curioso di tutto ciò che è umano, legge e riflette, avrà sempre qualcosa da dire e un'opinione sufficientemente fondata su ogni argomento (o quasi). Forti di tale sicurezza, l'ansia prima di un tema in classe sarà molto ridotta.
  • Leggere consente inoltre di mantenere confidenza con il linguaggio e il pensiero scritto. Leggete qualsiasi cosa vi interessi e vi procuri piacere.
  • Frequentate le biblioteche. Quelle italiane sono molto migliorate negli ultimi anni e stanno diventando istituzioni accoglienti. Abituatevi a consultare i libri per documentarvi sugli argomenti su cui dovete scrivere. 
    L'informatizzazione, poi, aiuta: consultate non solo i cataloghi online delle biblioteche, ma anche gli archivi elettronici dei principali quotidiani.
    Personalmente, per documentarmi, uso molto Google Libri e lo trovo uno strumento di straordinaria utilità.
  • Se proprio non vi va di leggere, seguite almeno qualcuna delle numerose e meritorie trasmissioni di approfondimento che propongono le televisioni. Anche se i tempi televisivi privilegiano spesso la battuta più o meno brillante all'esame approfondito dei problemi, assistere ai dibattiti credo abitui comunque al confronto delle idee e a sviluppare la capacità di argomentare.
  • Quando si scrive su un argomento si deve fingere di rivolgersi a uno sconosciuto che della materia trattata ignori quasi tutto. È il consiglio che dava quel grande giornalista che fu Indro Montanelli.
  • Scrivete chiaro, semplice, per farvi capire. È lo stile adottato dai classici antichi e moderni.
    Meglio ancora se i periodi sono brevi, composti di frasi coordinate e se le frasi sono composte da soggetto, verbo e complemento. Nella prosa ideale aggettivi e avverbi vanno sfrondati impietosamente.
  • D'accordo che un buon inizio e una buona conclusione sono importanti nello svolgimento di un tema, ma è sbagliato farsene un problema, voler essere più brillanti di quanto non si sia, stupire e essere originali a tutti i costi. Nessuno può pretendere da voi i fuochi d'artificio.
  • Non credo a quegli studenti che affermano di non avere niente da dire. È noto che da ragazzi si passano ore e ore a discutere con i coetanei o in famiglia dei più importanti temi della vita: l'amicizia, l'amore, il sesso, la scuola, i rapporti familiari, il lavoro, i soldi, la guerra, i consumi, la seduzione e quant'altro.
    Spesso nei temi si tratta soltanto di verbalizzare le idee che emergono in tali conversazioni. Scuola e vita non sono necessariamente inconciliabili.
  • Lasciate trasparire il vostro punto di vista, anche se contraddittorio. Un modo per scrivere in modo personale e originale è quello di non censurare troppo le idee che via via affiorano nel vostro cervello. Fidatevi del vostro inconscio. In un secondo momento potrete cercare di dare forma e coerenza al vostro scritto, eliminando le contraddizioni più grossolane.
  • Per riposarvi, durante la stesura rileggete spesso quanto avete scritto e rendetelo scorrevole. Sentirete, ad orecchio, la frase stonata e il periodo zoppicante. Correggete in modo che il discorso fluisca armoniosamente.
  • Evitate le frasi fatte, banali, i luoghi comuni, le associazioni di parole scontate. Niente scoperte dell'acqua calda. Evitate di rifare il verso ai telegiornali (è più facile a dirsi che a farsi, però un tentativo in tal senso deve essere compiuto).
  • Se le idee mancano e il testo prodotto è troppo corto, è lecito allungarlo con mestiere (ripetizioni mascherate di uno stesso concetto, prosa turgida di aggettivi e avverbi,ecc.). Il classico menare il can per l'aia. Lo fanno anche celebri giornalisti e brillanti scrittori. 
    D'accordo, la qualità dello scritto ne risentirà, ma voi arriverete alla sufficienza.
  • Se nessuno può pretendere che uno studente sia uno scrittore o un filosofo originale è, invece, importante  non commettere errori di ortografia e di sintassi. Anche in questo caso la terapia è costituita da una massiccia dose di lettura, fosse anche quella del quotidiano sportivo.
  • Il computer agevola il lavoro di riorganizzazione del testo. Il copia e incolla è un favoloso strumento per risparmiare carta e tempo.
  • Tenete conto della personalità dell'insegnante che dovrà correggere e valutare il tema. 
    In genere penso sia meglio osare ed esprimere sinceramente la propria opinione in ogni occasione, però ammetto che se si ha a che fare con insegnanti dogmatici, faziosi e rigidi (senz'altro una minoranza) è controproducente adottare uno stile o riprodurre idee contrarie alla visione del mondo dell'insegnante.

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Pagina aggiornata il 25.04.08
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