La bicicletta

Il 9 maggio scorso si è celebrata la Giornata Nazionale della bicicletta. La bicicletta è un mezzo di trasporto legato alla storia collettiva della nostra nazione, al recente passato dei nostri genitori e dei nostri nonni, a un'epoca forse più dura della nostra, ma in cui i ritmi della vita, gli spazi e l'organizzazione del tempo erano molto diversi e forse più favorevoli a una vita "buona". Ancor oggi in provincia, nei paesi e nelle piccole città, la bicicletta conserva un suo ruolo da protagonista come mezzo di locomozione.

La bicicletta è ecologica, non produce emissioni tossiche, consente, rispetto all'auto, un rapporto più armonioso con la natura e il paesaggio, favorisce i contatti sociali e la meditazione personale. Richiedendo un lavoro muscolare, permette di bruciare le calorie in eccesso e di migliorare il benessere psicofisico individuale.

Se fosse usata da un numero maggiore di persone, vivremmo tutti più sani in un ambiente più salubre.

Purtroppo le moderne metropoli non sono costruite per spostarsi in bicicletta, ma sono progettate per l'inquinante e caotico traffico automobilistico. Per ironia del destino, la grande densità di autovetture crea però spesso ingorghi che non migliorano per niente la qualità e i tempi dei nostri spostamenti, ma mettono a dura prova i nervi e le coronarie degli automobilisti. Il traffico congestionato, generato dai veicoli a motore, è ormai ritenuto dagli esperti un fattore di rischio accertato di molte malattie, alcune anche gravi.

In virtù dei suoi indubitabili vantaggi, la bicicletta potrebbe, dunque, al più presto, celebrare la sua storica rivincita sull'automobile. Sono sempre di più infatti le persone che si sono convertite, per i tragitti non troppo lunghi, ad utilizzare la bici. E sarebbero molti di più se pedalare per le città non fosse oggi un'attività resa pericolosa dalla maleducazione aggressiva degli automobilisti, che così tanti incidenti, di frequente anche gravi o mortali, provoca.

A me la bici piace. So che in passato, quando si aveva meno paura della fatica fisica, la bicicletta era utilizzata per compiere veri e propri viaggi, non meno istruttivi e divertenti di quelli che oggi vengono compiuti in auto o in aereo. Io non arrivo ancora a tanto, ma mi piace pedalare per la città specialmente quando c'è bel tempo, in primavera o in estate, e godermi l'aria fresca, le persone che passeggiano e le bellezze del paesaggio. Mi sento più a contatto con l'ambiente circostante di quando sto rinchiuso nel guscio protettivo dell'auto. 
Mi piace anche osservare gli altri ciclisti. Prediligo quelli che girano su vecchie dueruote, perfettamente funzionanti, incuranti delle mode e del giudizio degli altri. Gente che magari, la propria bicicletta sa ancora ripararla da sé in caso di guasto. Le persone così mi sembrano incarnare un modello credibile e invidiabile di equilibrio e di saggezza, di umanità autentica e genuina.

Mi incantano però anche quelli che, indossando magari variopinte tute sportive, si pavoneggiano su eleganti biciclette tecnologiche, dalle fogge strane e avveniristiche e adatte alle più incredibili discipline sportive.

In conclusione, mi sembra che sia giunto il tempo di tributare le meritate lodi a questo vecchio e glorioso mezzo di trasporto, come ha fatto il filosofo e teologo Ivan Illich, che in un un libriccino, dal titolo appunto di Elogio della bicicletta, ha scritto: "La bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare diciotto al posto di un'auto, se ne possono spostare trenta nello spazio divorato da un'unica vettura. Per portare quarantamila persone al di là di un ponte in un'ora, ci vogliono dodici corsie se si ricorre alle automobili e solo due se le quarantamila persone vanno pedalando in bicicletta".

(tema svolto da n.l.)

| home |

| temi


Pagina aggiornata il 10.05.10
Copyright 2000-2010 Valentino Sossella