Nata a Stoccolma nel 2003, Greta Thunberg è diventata il testimonial mondiale nella lotta al riscaldamento globale e al cambiamento climatico. Con le sue treccine che la fanno assomigliare a Pippi Calzelunghe, l’eroina creata dalla fantasia della scrittrice svedese Astrid Lindgren, che tanta popolarità acquisì sul grande e piccolo schermo, Greta manifesta un'energia e una grinta nel difendere le cause del nostro pianeta minacciato, che raramente si riscontrano in una giovane creatura adolescente.

Eppure la vita di Greta non è stata per niente facile. Ancora bambina, le è stata diagnosticata la sindrome di Asperger (una forma di autismo attenuato), oltre che un disturbo ossessivo-compulsivo e un mutismo selettivo. Per alcuni anni ha avuto difficoltà ad alimentarsi, fino a perdere dieci chili di peso. Il suo adattamento alla vita e alla scuola ha incontrato mille ostacoli. Con tutto ciò, forse proprio in virtù di questa sua diversità e ipersensibilità, la Thunberg ha saputo sfidare i poteri costituiti fino a guadagnarsi l’attenzione e l’ammirazione dei media.

Ogni venerdì, Greta organizza uno “sciopero dalla scuola” e invece di frequentare le lezioni va a protestare sotto la sede del Parlamento svedese. Inoltre ha esposto il suo radicale punto di vista sui mali della Terra in numerose occasioni pubbliche e istituzionali, davanti alle autorità di tutto il mondo. La giovane studentessa svedese, infine, usa con grande abilità  i social-network (in particolare Instagram), per diffondere le sue idee.
Greta vive con i genitori - mamma Malena Ernman (cantante lirica di grande successo internazionale) e papà Svante - e la sorella Beata. Fanno loro compagnia due cani: un golden retriever, Moses, e un labrador, Roxi, entrambi estremamente affettuosi. Anche la sorella Beata ha, come Greta, delle difficoltà relazionali dovute a una sensibilità forse eccessiva.

Il messaggio che Greta consegna al mondo è piuttosto semplice: il mondo ricco sta vivendo al di sopra delle proprie possibilità, seguendo una linea di sviluppo non più sostenibile. La crescita economica e tecnologica parossistica sta determinando degli squilibri che coinvolgono l’intero pianeta e che si manifestano in un’aumentata emissione di gas serra e in un aumento globale delle temperature. Come conseguenza, si verificano un po’ovunque eventi meteorologici estremi, i ghiacciai vanno sciogliendosi e molte specie animali e vegetali stanno estinguendosi, compromettendo la biodiversità.

Se non si interviene concretamente in breve tempo la nostra stessa sopravvivenza è a rischio. L’ossessione di Greta per il clima si è cristallizzata dopo che, ancora bambina, aveva visto a scuola un filmato, che mostrava una distesa di plastica grande quanto il Messico, nell’Oceano Pacifico meridionale, al largo delle coste cilene.

Greta è sostenuta, in questa sua lotta per un cambiamento profondo del nostro modo di vivere, dai genitori e dalla sorella, ma in particolar modo dalla mamma Malena, che lega tutto il discorso sul riscaldamento globale e il cambiamento climatico a un progetto di società radicalmente diverso da quello attuale. Secondo gli Ernman-Thunberg viviamo male: non è solo il pianeta ad essere esaurito, ma tutti noi. Viviamo in maniera troppo veloce, consumiamo troppo, lavoriamo troppo, siamo sempre sotto stress, ignorando ogni limite. Sono in aumento i disturbi mentali generati da questo sviluppo ipertrofico e disordinato. Crescono la competitività distruttiva, l'infelicità e il consumo di psicofarmaci.
Nel frattempo si diffondono in modo inquietante il razzismo e l’intolleranza verso i “diversi” (l’omosessuale, il disabile, il nero, chi professa una religione diversa dalla nostra, i cosiddetti “malati mentali”, gli originali, gli anticonformisti).

I rimedi da applicare sono conosciuti: uno sviluppo economico più sostenibile, meno viaggi in aereo, meno consumo di carne, meno Suv e automobili che usano combustibili fossili, meno produzioni inquinanti, meno plastica, meno rifiuti, meno shopping, meno spreco alimentare. E la necessità di ricorrere al più presto a fonti energetiche alternative (energia solare, eolica, elettrica, idrogeno ecc.).
Si tratta di cambiamenti semplici, ma difficili da realizzare, per la resistenza che ognuno di noi oppone a un mutamento del proprio stile di vita e per la pressione delle forti lobby economiche che negano il problema.

Greta sottolinea la profonda indifferenza alla questione del riscaldamento globale da parte dei politici più influenti. E denuncia come i media trascurino l’argomento, dedicando ad esso pochissimo spazio.

Molti credono che Greta sia manipolata da forze politiche ed economiche di parte. Lei ha respinto tutte le insinuazioni e le calunnie di cui è stata oggetto negli ultimi tempi. Intanto, alcuni esponenti del mondo politico e della società civile, che ne apprezzano l’operato, hanno proposto la Thunberg per il premio Nobel per la Pace.

Il problema del cambiamento climatico è senz’altro complesso e controverso. Al di là delle diverse interpretazioni del fenomeno, è certo che la carica ideale di questa ragazzina ha stupito il mondo intero e sta facendo proseliti un po’ ovunque. Sulla scorta delle sue azioni dimostrative e delle sue idee, è nata la cosiddetta “generazione Greta”, giovani e giovanissimi orientati a sensibilizzare l’opinione pubblica e i governanti sui rischi derivanti dal mutamento climatico. Parafrasando la scrittrice italiana Elsa Morante, possiamo ragionevolmente coltivare la speranza che il mondo sarà salvato dai ragazzini.