Già Charles Darwin, il fondatore della biologia moderna, aveva scorto nell'empatia un vantaggio evolutivo per la specie umana, in quanto induceva alla sollecitudine verso i piccoli e i deboli e promuoveva la cooperazione e l'associazione
Ma cosa s'intende veramente quando si parla di empatia? Il significato del termine non è univoco. Lemma con una radice etimologica greca, empatia indica letteralmente, secondo la definizione che ne danno i vocabolari (in questo caso il vocabolario Treccani), "la capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra persona, in modo immediato, prevalentemente senza ricorso alla comunicazione verbale". Empatia significa "mettersi nei panni" di un altro, in sintonia con i suoi pensieri, emozioni e sentimenti.
L'empatia richiede, come presupposto, l'incontro e l'accettazione dell'altro, nella sua unità biopsichica. Implica un atteggiamento di attenzione, ascolto, memoria, immaginazione, rispetto. Esprime sensibilità, sollecitudine verso la fragilità e vulnerabilità del prossimo, comprensione delle differenze e una certa dose di tolleranza nei confronti delle imperfezioni e degli errori propri ed altrui. È una qualità che fa parte integrante di quella che lo psicologo e conferenziere-star Daniel Goleman chiama "intelligenza emotiva".
Oggi, l'empatia è considerata un'importante abilità anche nei
contesti lavorativi. Per esempio nel lavoro di cura: difficile
immaginare medici, infermieri e altri professionisti e operatori
del mondo sanitario che non si sappiano rapportare alla
sofferenza dei malati con empatia. Ma l'intero settore dei
servizi, preminente nelle società avanzate, richiede ormai un'attenzione non soltanto di facciata alle esigenze esplicite
ed implicite del cliente, per rendere confortevole e soddisfacente la
sua esperienza.
Il sempre più diffuso "lavoro di squadra" all'interno delle moderne organizzazioni, comporta l'interazione appropriata e riguardosa
con colleghi e collaboratori. La mancanza di empatia genera,
infatti, un clima lavorativo degradato, ansia, stress, deficit di
motivazione, burnout. Con ripercussioni negative sui risultati raggiunti dall'organizzazione stessa. Assumere
persone non empatiche significa accollarsi un costo difficilmente sostenibile.
Si comprende così come l'empatia sia diventata una delle più importanti
"soft skill" che dovrebbero integrare la formazione di economisti, medici, giudici, politici,
attori e scrittori.
Le neuroscienze stanno confermando l'origine biologica e neurale dell'empatia. I neuroni specchio costituirebbero la base neurofisiologica dello sviluppo di questa caratteristica umana. Esperimenti ed osservazioni hanno confermato che segnali di empatia sono ravvisabili già dalla più tenera età. Non solo, comportamenti empatici sono stati osservati pure in diverse specie animali, capaci di cooperazione e di soccorso ai propri simili in difficoltà.
Agli antipodi dell'atteggiamento empatico, sta il comportamento delle personalità affette da sociopatia, totalmente indifferenti al dolore altrui.
L'empatia ha sicuramente una base innata, ma è una qualità che si può allenare. Leggere è sicuramente una attività che porta ad affinare la nostra capacità di relazionarci positivamente col prossimo. Leggere naturalmente libri di qualità, calarsi nei personaggi della narrativa, imparando da loro e con loro a leggere emozioni, gesti e comportamenti.
Sicuramente il
discorso sull'empatia è molto più complesso e contraddittorio di quanto
sin qui esposto. Per
esempio, a volte nel lavoro di cura, l'eccessivo coinvolgimento nel dolore espresso dal malato, può impedire al medico di agire con la dovuta
efficacia. Così ci si deve chiedere quanto un giudice debba immedesimarsi nel criminale che si trova a giudicare.
Sono problemi ancora aperti, che tuttavia non inficiano l'importanza di un
atteggiamento - l'empatia - che sempre più dovrà caratterizzare la nostra società cosmopolita, composita e
multiculturale e dove l'attenzione (che non significa sottomissione) alla diversità diventerà un carattere necessario per la pacifica convivenza.
Riferimenti biliografici:
Boella, L.
Sentire l'altro. Conoscere e praticare l'empatia, Milano,
Cortina Editore, 2006
Boella, L.
Empatie. L'esperienza empatica nella società del conflitto,
Milano, Cortina Editore, 2018
Goleman, D.
Intelligenza emotiva. Che cos'è e perché può renderci felici,
Milano, Rizzoli, 2011
Rifkin, J.
La civiltà dell'empatia. La corsa verso la coscienza globale nel
mondo in crisi, Milano, Mondadori, 2011