Carlo Emilio Gadda, scrittore italiano nato a Milano nel 1893, è una figura complessa che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama letterario del Novecento. Figlio di un imprenditore dallo scarso senso degli affari e di un'insegnante di lettere austera, Gadda ha sempre avuto un rapporto ambivalente con sua madre, nutrendo un sentimento di amore-odio nei suoi confronti.
Seguendo la volontà materna e cercando di emulare un cugino, Gadda intraprende la carriera di ingegnere. Durante la prima guerra mondiale, partecipa al fronte e sperimenta la prigionia, esperienze che influenzeranno profondamente il suo percorso letterario.
L'interesse di Gadda per la letteratura trova espressione attraverso i suoi scritti sulla rivista "Solaria", che segnano il suo esordio nel mondo della scrittura. Nel corso degli anni, Gadda si trasferisce da Milano a Firenze nel 1940, per poi stabilirsi a Roma nel 1950. Nel frattempo, lavora presso la RAI come curatore di rubriche letterarie, dimostrando così il suo impegno nel promuovere la cultura letteraria attraverso i mezzi di comunicazione di massa.
La vita di Gadda termina a Roma nel 1973.
Tra le opere di Gadda spiccano titoli come "La Madonna dei filosofi" (1931), "Castello di Udine" (1934), "Adalgisa, disegni milanesi" (1944), "Il primo libro delle favole" (1952), "Novelle dal ducato in fiamme" (1953), "Accoppiamenti giudiziosi" (1963), "La cognizione del dolore" (1963), "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" (1957), "La meccanica" (1970), "Le meraviglie d'Italia" (prose di viaggio, 1939) e "I viaggi la morte" (saggi, 1958).
Approfondendo uno dei suoi lavori più celebri, "La cognizione del dolore", si entra nel mondo immaginario di Gadda. Ambientato in una Brianza trasformata in una provincia di fantasia del Sud-America chiamata Maradagal, il romanzo segue la vita di Gonzalo Pirobutirro, alter ego dello scrittore stesso. Gonzalo è un personaggio angosciato, rabbioso e solitario, con un rapporto conflittuale e tormentoso con sua madre, chiamata "Signora". In fuga dal meschino e volgare ambiente della piccola borghesia circostante, Gonzalo si rifugia nel sogno e nell'immaginazione, rifiutando di accettare la realtà nelle sue sfaccettature dolorose. Quando la Signora viene aggredita e i colpevoli rimangono ignoti, sorge il sospetto sulle responsabilità del figlio. Il romanzo si caratterizza per un'implacabile autoanalisi e una satira sociale feroce. Lo stile di Gadda è ricco di variazioni, digressioni saggistiche e deformazioni. La sua lingua unisce vocabolario colto e dialetto, con continue invenzioni lessicali e metafore.
Un altro lavoro notevole di Gadda è "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana". Questo romanzo, pubblicato a puntate su una rivista e rimasto incompiuto, presenta il commissario filosofo Francesco Ingravallo alle prese con due casi giudiziari, due delitti avvenuti in via Merulana e forse collegati tra loro. Nonostante le sue doti investigative, il commissario non riesce a risolvere i misteri e i colpevoli restano sconosciuti. Il romanzo mette in luce la mancanza di soluzioni chiare nel groviglio intricato della realtà e l'incapacità di spiegare razionalmente e comprensibilmente l'interiorità umana, rappresentata dal suo inconscio. Gadda alterna l'azione alla riflessione, la narrazione oggettiva al monologo interiore. La lingua di Gadda è brillante e vivace, con l'utilizzo del dialetto romanesco, napoletano e molisano.
Nel romanzo "La meccanica", Gadda ci presenta Zoraide, una ragazza desiderosa e vivace, e Luigi Pessina, suo marito operaio affetto da tubercolosi e militante socialista. Paolo Velaschi, figlio di una famiglia borghese agiata, ha una vera passione per la meccanica. Attivo, sano e intelligente, abbandona gli studi per inseguire la sua passione per le auto e per le donne, finendo per legarsi a Zoraide. Sullo sfondo di questa storia si dipinge la Milano del primo Novecento, con il movimento socialista, la Società Umanitaria, la polizia e la volontà di vita e riscatto che anima le classi sociali meno privilegiate, soffocate dalla fame e dalla povertà. La vita reale sconfigge l'ideale, mentre la guerra si fa crudele e atroce.
In conclusione, Carlo Emilio Gadda è un autore che potrebbe suscitare opinioni contrastanti, ma la sua opera rappresenta una preziosa testimonianza delle sfide e delle contraddizioni dell'esistenza umana, invitando i lettori a riflettere sulle complessità della vita e sulla condizione umana.