Amore è senz'altro una delle parole che ricorrono con maggiore frequenza nelle conversazioni,
nei discorsi, nei dialoghi quotidiani delle persone comuni e nelle comunicazioni scritte
reali o virtuali dell'universo occidentale.
Film e canzoni, romanzi e poesie, riviste di gossip e di psicologia spicciola, manuali di self-help e
messaggi sulla Rete. Lo sanno bene i pubblicitari: qualsiasi prodotto che si voglia vendere, dalle auto agli yoghurt, dai telefonini
alla pasta si vende meglio se fa riferimento alla parola amore, in maniera esplicita o anche soltanto alludendovi. Nell'industria culturale
qualunque operatore sa che mettendo nel titolo di un film, di una canzone, di un libro o di uno spettacolo la parola "amore", il richiamo per il
pubblico, in particolar modo femminile, è garantito e il successo, con relativi lauti incassi, assicurato. L'amore occupa un posto
privilegiato nel nostro immaginario. Dedichiamo, o abbiamo dedicato quasi tutti molte ore delle nostre giornate a pensare e a fantasticare sull'amore, convinti che
questa forza travolgente, questa esperienza irrinunciabile sia in grado di cambiare in qualsiasi momento la nostra grigia esistenza, di riscattarci dalla nostra noiosa routine quotidiana.
E tuttavia, "amore", è soprattutto una parola inflazionata tanto che se chiediamo e ci chiediamo cosa significhi non lo sappiamo esprimere con esattezza.
La nostra incertezza deriva forse dal fatto che di amore ne esistono di tanti tipi: l'amore per il proprio compagno o compagna, l'amore per
i figli, l'amore per i propri genitori, l'amore per se stessi, l'amore per gli animali, l'amore per il proprio lavoro, l'amore per lo sport o il
giardinaggio, l'amore per la libertà, ecc.
I Greci che, come al solito, la sapevano lunga sulle questioni fondamentali dell'esistenza, usavano almeno quattro vocaboli diversi per
descrivere l'amore, nelle sue principali sfumature: eros, una parola che esprime qualcosa di più che l'erotismo, ma che designa
un più generale amore per la vita; philia, che è un amore senza eros e che è rappresentato, per eccellenza, dall'amicizia; storgé che
è l'amore tra consanguinei, all'interno della famiglia e agape, l'amore universale.
Quello sicuramente più coltivato e dibattuto in Occidente è attualmente l'amore tra due persone dello stesso sesso o di sessi diversi (omosessuale ed eterosessuale). Il nostro concetto di amore ormai è quasi completamente limitato all'amore passione.
La cultura Occidentale ha costruito nei secoli intorno all'amore una serie di discorsi, di figure e di miti, molto spesso artisticamente riusciti ed esteticamente sublimi: dai dialoghi platonici, in particolare il Simposio, al mito di Tristano e dell'amor cortese; dalle vicende di Abelardo ed Eloisa, un amore caratterizzato da sensualità e dedizione, all'amore mistico di Santa Teresa d'Avila; dall'amore tragico di Romeo e Giulietta, celebrato da Shakespeare dove si dà il connubio tra amore e morte, all'amore conquista di Don Giovanni, per finire all'amore romantico del giovane Werther.
Naturalmente ogni esperienza umana, anche quella dell'amore, è condizionata dal periodo storico in cui si sviluppa. Oggi, per dirla con lo studioso di letteratura Roland Barthes, non è più la sessualità, ma il sentimento, "il nuovo osceno", così inattuale e fuori moda. Tanto che il sentimento amoroso è diventato, secondo lo scrittore francese, la vera trasgressione alle norme sociali e al conformismo diffuso.
Ma forse ancora più inquietante è la cornice in cui si si fa attualmente esperienza del rapporto amoroso. Sono, infatti, i condizionamenti storici, culturali, ma ormai soprattutto economici quelli che forgiano l'esperienza amorosa nella nostra epoca.
Nelle società consumista e globalizzata, caratterizzata dall'incertezza, dalla fluidità e dalla precarietà, anche i rapporti tra le persone adottano questo modello. Non ci si dà più il tempo di coltivare il desiderio. Ci si leva subito una voglia, come succede al consumatore nel centro commerciale, questo non-luogo, simbolo per eccellenza della nostra epoca. Le relazioni assumono come modello lo shopping. Siamo nell'epoca dei pezzi di ricambio, dei vuoti a perdere, della produzione intensiva di merci e rifiuti, e dell'amore "usa e getta".
Le relazioni devono essere "tascabili", opportunità da cogliere secondo il nostro interesse momentaneo. Non si deve mai perdere
l'offerta e l'occasione del momento, quella più vantaggiosa, quella che realizza il miglior rapporto costo-beneficio.
Le relazioni diventano così fluttuanti, flessibili e fragili.
Oggigiorno, al massimo, si esalta la passione, che è tuttavia un'esperienza effimera che difficilmente persiste nel tempo, a scapito dell'amore duraturo, quotidiano, fatto di impegno, di scelta e di rispetto per l'altro. Così, esaltando unilateralmente la passione, che è transitoria, si passa, con una preoccupante coazione a ripetere, da un partner all'altro, sempre convinti di aver fatto la scelta definitiva e sempre tornando delusi al punto di partenza. Mentre l'amore non è forse necessariamente qualcosa che ci capita, ma una funzione che, come sottolinea lo psicologo Erich Fromm, va coltivata e sviluppata, un'arte.
L'amore è un tentativo che gli uomini compiono per uscire dalla propria solitudine e fondersi con un altro essere umano. Fare sesso non garantisce l'esito di tale fusione. Come ci ricorda Platone nel Simposio "Gli amanti che passano la vita insieme non sanno dire che cosa vogliono l'uno dall'altro. Non si può certo credere che solo per il commercio dei piaceri carnali essi provano una passione così ardente a essere insieme. È allora evidente che l'anima di ciascuno vuole altra cosa che non è capace di dire, e perciò la esprime con vaghi presagi, come divinando da un fondo enigmatico e buio".
Dopo l'atto sessuale, invece, succede spesso che le persone rimangono estranee l'una all'altra, relegate ad un'amara solitudine, come
lo erano prima di incontrarsi.
Il sesso si è rivelato non essere la panacea che psicologi e sessuologi avevano preconizzato. La liberazione sessuale non ha placato le angosce,
le inquietudini e i malesseri profondi dell'uomo contemporaneo. Probabilmente, anzi, la rivoluzione sessuale ha creato nuove ansie e
nuovi affanni, almeno a giudicare dalla schiera sempre più numerosa di esperti, che si avvicendano al capezzale della coppia:
avvocati, psicologi, sessuologi, medici, filosofi, consiglieri del cuore, life coach, consulenti delle più incredibili discipline.
Il radicale cambiamento delle abitudini sessuali della nostra epoca non ha tenuto neppure conto delle vittime collaterali di questo nuovo modo "liberato" di vivere l'esistenza. Per esempio dei bambini, alcuni dei quali vivono con difficoltà e senza possibilità di scelta gli effetti dei nuovi costumi sessuali.
Non sappiamo se l'uomo occidentale saprà uscire dall'attuale impasse. Non ci resta che confidare nella sua capacità dialettica, nella sua attitudine a sperimentare e a sottoporre ogni esperienza ad esame critico, nella sua abilità di rendere anche l'errore e il fallimento feconde opportunità di rinnovamento. Soluzioni definitive ai problemi esistenziali non ne esistono, ma esiste la possibilità di formulare le domande giuste.
Forse dovremmo cercare di cambiare una società sempre più disumanizzata, dove l'interesse economico a breve termine sta modellando e distruggendo persino i rapporti umani più intimi e personali. Forse dovremmo cercare di arricchire un po' di più i nostri costrutti e i nostri concetti ed apprendere, anche in tema di amore, quella complessità che, a partire dalla civiltà greca, la nostra migliore tradizione culturale, spesso inascoltata, ci ha trasmesso. In fondo, saper denominare e distinguere con sufficiente perizia è ancora il modo migliore per compiere, o almeno orientarsi, verso le scelte giuste.
Riferimenti bibliografici:
Barthes, R., Frammenti di un discorso amoroso, Torino, Einaudi, 2005
Bauman, Z., Amore liquido, Roma-Bari, Laterza, 2006
(antologia a cura di Caramore, G.), L'amore, Milano, Savelli, 1979
Fromm, E., L'arte d'amare, Milano, Mondadori, 1995
Marinoff, L., Prendila con filosofia. Come sfruttare il potere del momento e trovare l'armonia, Milano, Piemme, 2013
Platone, Simposio, Milano, Adelphi, 1979
de Rougemont, D., L'Amore e l'Occidente, Milano, Rizzoli, 1998