11 settembre: l'attentato alle Torri Gemelle di New York
L'avvenimento storico più importante di questo primo
scorcio di secolo è stato un evento orribile e drammatico: l'attacco
terroristico dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York . Erano le 8 e 45 di una
tranquilla mattinata newyorchese quando, in successione, due aerei di linea
dirottati da un commando terrorista di Al Qaeda, capeggiato da Mohammed Atta,
si schiantarono sui grattacieli del World Trade Center, causandone il
crollo. Quasi in contemporanea un terzo aereo colpì il Pentagono, mentre
un quarto, che aveva come probabile obiettivo la Casa Bianca, si schiantò
a Shanksville, in Pennsylvania.
La Torre Sud e la Torre Nord del World Trade Center costituivano il cuore commerciale e il simbolo non solo dell'America, ma dell'intero mondo occidentale. L'attentato terroristico assumeva un significato simbolico di enorme portata: abbattere le torri newyorchesi significava infliggere un colpo mortale al cuore dell'intero Occidente. Fumo, polvere, macerie, fuoco, panico collettivo nelle strade, l'assordante suono delle sirene dei mezzi di soccorso, sangue, persone che si lanciavano nel vuoto sfracellandosi a terra, morti, feriti, uno spettacolo agghiacciante che le televisioni di tutto il mondo ripresero e diffusero nel pianeta praticamente in diretta, generando sgomento e raccapriccio. Così come furono le televisioni a documentare successivamente le scene della immediata e commovente solidarietà alla popolazione newyorchese e l'eroismo di molti soccorritori, alcuni dei quali perirono proprio nel tentativo di aiutare chi era in pericolo. Tremila furono le vittime innocenti, 342 i pompieri deceduti, seimila i feriti. Senza contare coloro che sopravvissero con pesanti lutti da elaborare e ferite psicologiche difficilmente medicabili. Gli impressionanti filmati dei due aerei che affondavano nel cemento dei grattacieli come lame nel burro saranno riproposti, negli anni successivi, migliaia di altre volte, ossessivamente, come fossero l' avvincente spettacolo di un nuovo videogame, ma anche per confermarci che il pianeta è un posto tutt'altro che sicuro in cui vivere, per alimentare ulteriormente, ce ne fosse il bisogno, la nostra insicurezza e le nostre angosce. Si ebbe da subito la sensazione che il mondo quel giorno fosse cambiato e che, a dispetto delle rassicuranti tesi degli scienziati sociali che solo poco prima avevano dichiarato finita la storia con la vittoria globale del capitalismo, del mercato e della democrazia, nuovi conflitti politici e sociali si profilassero proprio all'alba del nuovo millennio. Da allora ebbe inizio una crisi economica, complicata successivamente dalla finanziarizzazione dell'economia, che ancora ci attanaglia. Gli Stati Uniti, con lo scopo dichiarato di sconfiggere il terrorismo, intrapresero guerre che apparvero ai più incomprensibili, specialmente quella che ebbe come teatro l'Iraq. Costose e sanguinose guerre, cui forse non furono estranei gli intessessi economici collegati al controllo delle fonti energetiche, che causarono molte vittime anche tra la popolazione civile. L'attacco alle Torri Gemelle attirò l'attenzione dell'opinione
pubblica su questioni fino ad allora sottovalutate dal mondo
occidentale, quelle
riguardanti le popolazioni di fede musulmana che forse si sentivano
vessate dall'Occidente ricco e satanico; la cultura araba, che avvertiva
minacciati il proprio orgoglio e la propria dignità. Una galassia a noi
largamente misteriosa, che si stentava a percepire nei suoi contorni e nei
suoi problemi. Oggi l'Occidente non ha ancora metabolizzato compiutamente quell'attacco mortale al suo cuore pulsante. Le analisi e le riflessioni durano tuttora, anzi la distanza storica permette adesso una disamina più lucida. Letteratura e cinema sono in prima linea nella produzione di opere che si ispirano a quell'evento, a testimonianza che si tratta di un avvenimento che si è inciso profondamente nell'immaginario collettivo. A distanza di un decennio dall'attentato delle Twin Towards, l'assetto geopolitico del pianeta appare mutato. La Storia continua a camminare e a macinare indifferente le nostre vite. Gli Stati Uniti danno segni di cedimento e di stanchezza e non detengono più la leadership mondiale assoluta. Altre potenze si affacciano sulla scena internazionale, ma si tratta, come nel caso della Cina, di potenze principalmente economiche, che appaiono incapaci di assumersi la responsabilità delle sorti del mondo. Altre forze e centri di potere, estranei agli stati nazionali, si vanno facendo strada, alcuni multinazionali, altri addirittura criminali, mentre l'autorità dell'ONU continua a vacillare, mancando di credibilità e di forza decisionale. Un tempo di crisi il nostro, senza prospettive, nell'immediato futuro, di soluzioni praticabili e condivise. Probabilmente proprio New York, la città mortalmente ferita, è quella che ci può indicare la strada da percorrere. Una metropoli moderna, multiculturale, un crogiolo di genti, lingue, esperienze e religioni diverse. Un posto dove si valorizza la creatività, il talento, la voglia di fare. Un luogo dove chi arriva sente di potersi giocare la sua chance di vita, indipendentemente dalle sue origini, nel rispetto della libertà individuale propria e altrui. Riferimenti bibliografici: |
| home |
| temi |
|
Pagina aggiornata il 04.09.11 |