Infanzia
Figlio di una insegnante, una donna aspra ed ostinata, priva di senso dell’umorismo, cui John è molto legato e di un padre inconcludente, avvocato prima, poi procuratore legale, con cui intrattiene una relazione ostile, il protagonista trascorre la sua infanzia a Worcester, 160 chilometri da Città del Capo, in Sudafrica.
Col padre il protagonista ha un rapporto conflittuale, ostile.“sono la madre e i figli a formare il nucleo, mentre il marito non è che appendice”.
Si sente diverso dagli altri bambini, in virtù dell'educazione più libera che ha ricevuto. È un bambino vulnerabile, che sta conoscendo la vita con tutte le sue contraddittorie passioni. Le sue giornate trascorrono tra la scuola, dove egli è il primo della classe e dove vigono ancora le punizioni corporali e la fattoria. John fa molte assenze perchè le lezioni scolastiche e gli insegnanti lo annoiano. La scuola gli provoca dei veri e propri disturbi psicosomatici.
I ragazzi afrikaner che frequenta sono “grossi, brutali, bitorzoluti [...]. [...] integri e sconsiderati, vivono a briglia sciolta".
Più interessanti sono le giornate che trascorre alla fattoria, dove la vita gli si manifesta nei suoi molteplici aspetti, anche i più controversi e inquietanti dove non manca la violenza e la crudeltà verso gli animali e, più sfumata, verso gli esseri umani.
“Le fattorie sono luoghi di libertà, di vita”.
La famiglia sceglie di trasferirsi da Worcester a Città del Capo, dove il protagonista deve iscriversi a una nuova scuola. Lo accettano soltanto in un istituto retto da religiosi. Comincia a manifestare interesse per le belle e irraggiungibili ragazze inglesi, che appartengono alle classi superiori e frequentano scuole esclusive. Paradossalmente Città del Capo si rivela meno vivace di Worcester, malgrado la scuola sia più competitiva.
A tredici anni teme di sembrare inadeguato. Diventa "scontroso, imbronciato, torvo".
Subentrano in famiglia difficoltà economiche. Il padre presta soldi che non gli vengono restituiti e si rifugia nell' alcol.
Gioventù
Da studente vive in un monolocale e, per vivere, fa qualche lavoretto: l'assistente bibliotecario e il tutor per qualche studente più giovane. Lavoretti che gli permettono di raggiungere l'autonomia economica.
Frequenta e poi convive con Jacqueline, la sorella della fidanzata del suo miglior amico, Paul. È un'infermiera, ha dieci anni più di lui. Ha diverse esperienze sentimentali, per lo più negative, alle spalle. Emotivamente è instabile: passa rapidamente dall'euforia alla malinconia. La loro è una storia burrascosa, che si conclude dopo alti e bassi.
Trova lavoro come programmatore alla IBM di Londra, la città dell'avventura. Si sente trasformato in uno zombie, ha attacchi di panico. Il lavoro di ufficio letteralmente gli "distrugge lo spirito". Si crogiola nella propria infelicità.
Coltiva interessi letterari, ambisce a diventare uno scrittore. Intreccia numerose relazioni sentimentali, che, oltre a impedirgli la creatività artistica, accrescono la sua infelicità. Insoddisfatto, soffocato dal proprio ambiente lavorativo, dà le dimissioni.
Intende scrivere un saggio su Ford Madox Ford, scrittore amato da Ezra Pound, ma anche Madox Ford presto lo annoia. John è in fuga pepetua dal filisteismo. Trova lavoro come programmatore all'International Computers, un ambiente più informale dell'IBM.
Come in Infanzia la narrazione è condotta in terza persona.
Tempo d’estate
In questo romanzo si ipotizza che Coetzee sia morto. Alcune figure, in prevalenza femminili, che hanno incrociato John durante la loro esistenza, ne parlano, evidenziandone qualità e dimensioni oscure della personalità. Le interviste immaginarie sono condotte da un certo Vincent, che si è ripromesso di scrivere una biografia su Coetzee. Le testimonianze raccolte mettono in luce la complessa personalità dello scrittore, sottolineandone luci, ma soprattutto ombre.*****
Nelle pagine che compongono questi testi autobiografici di John Maxwell Coetzee (Città del Capo, 1940), premio Nobel per la letteratura nel 2003, ci sono moltissimi riferimenti letterari e artistici, ad opere e autori di genio. Si tratta spesso di digressioni che formano brevi, ma illuminanti saggi di critica letteraria. Per il resto il libro di Coetzee affronta tutti i nodi cruciali dell'esistenza e si rivela un’opera di magnifica intelligenza e profondità.