Padre e figlio. Bruno e Daniele CONTI

Bruno CONTI
Nettuno (Roma), 13-3-1955
ALA, altezza m 1,69, peso kg 65

ANNO

SQUADRA

SERIE

PRES.

RETI

1973-74

ROMA

A

1

 --

1974-75

ROMA

A

3

 --

1975-76

GENOA

B

36

  3

1976-77

ROMA

A

29

  2

1977-78

ROMA

A

17

  2

1978-79

GENOA

B

32

  1

1979-80

ROMA

A

28

  3

1980-81

ROMA

A

 27

  5

1981-82

ROMA

A

26

  8

1982-83

ROMA

A

26

  3

1983-84

ROMA

A

27

 7

1984-85

ROMA

A

22

 1

1985-86

ROMA

A

24

 2

1986-87

ROMA

A

23

 1

1987-88

ROMA

A

16

--

1988-89

ROMA

A

14

1

1989-90

ROMA

A

21

2

402 presenze e 47 reti: sono questi i numeri che contraddistinguono una delle bandiere dal calcio italiano.

Sono i numeri di Bruno Conti, "er sindaco de Roma" insieme al 7 della sua maglia giallorossa campione d'Italia 1983 e al 16 della sua maglia azzurra campione del mondo 1982.

Bruno Conti è un personaggio capace di conquistare la folla e gli appassionati di calcio, un calcio, quello degli anni Settanta e Ottanta, non ancora troppo veloce ed esasperato come quello attuale, ma più ragionato e ruspante, e soprattutto molto meno televisivo, in un'Italia in cui la domenica allo stadio costituiva ancora un grande rito collettivo. 
Lui era il prototipo del calciatore moderno, elegante, agile, scattante, versatile. È stato un'ala indimenticabile. Come ruolo giocava a destra, ma di natura era mancino. Era amatissimo dai tifosi  per la grinta che metteva in campo e per l'attaccamento alla maglia, sia quella giallorossa che quella azzurra.

Figlio di un muratore, Bruno Conti, inizialmente scartato a un provino da Helenio Herrera, attraverso squadre minori riuscì lo stesso ad approdare alla corte giallorossa, fino a diventare un protagonista della grande Roma dei primi anni Ottanta, quella di Dino Viola presidente e Nils Liedholm allenatore. Ebbe come compagni di squadra campioni del calibro di Falcao, Di Bartolomei, Ancelotti e bomber Pruzzo. Insieme diventarono campioni d'Italia nel 1983 e finalisti di Coppa Campioni nel 1984, con l'intermezzo di 4 vittorie in Coppa Italia: 1980, 1981, 1984, 1986.

In azzurro, invece, Bruno Conti vive la favola del Mondiale 1982, vinto dagli azzurri di Enzo Bearzot. Fu, anzi, uno dei protagonisti di quel mondiale, probabilmente il più bello vinto dall'Italia. Gli esperti lo indicano come il vero play-maker di quel formidabile team. La sua dimensione, infatti, erano sì le finte e i dribbling, ma anche il cross, l'assist e il lancio smarcante. La sua fantasia di gioco impressionò a tal punto Pelè, che lo indicò come il miglior giocatore di quella per noi trionfale edizione dei mondiali.

In nazionale esordisce nel 1980 e gioca 47 partite segnando 5 gol.

Innamorato della Roma, in cui gioca per la prima volta  in A il 10 febbraio 1974 (Roma-Torino 0-0), lascia il calcio giocato nel 1991, ma rimane legato al club capitolino, prima come allenatore e responsabile del settore giovanile, poi come responsabile di tutta l'area tecnica della A.S. Roma.

Perché le bandiere sventolano sempre.

Pier Luigi Usai
(dicembre 2011)

2/10/2011: Lecce-Cagliari. Con 329 partite disputate, Daniele Conti diventa il calciatore con più presenze nella storia del Cagliari Calcio.

Padre e figlio, Bruno e Daniele, legati da un comune destino calcistico, quello di essere delle bandiere, anche se con sostanziali differenze: Bruno storico calciatore e ora dirigente della Roma, Daniele attuale giocatore e capitano del Cagliari. Bruno numero 7 ala tecnica, Daniele numero 5, volante, regista elegante ed aggressivo, con un ottimo senso del gol, sia su azione che da fermo.

Daniele Conti cresce anche lui nelle giovanili della Roma, esordisce in prima squadra nel 1996 da giovanissimo e fino al 1999 colleziona 5 presenze e 1 gol in giallorosso e quando tutti pensano che possa ripercorrere le orme del padre, viene ceduto al Cagliari.

A Cagliari i primi anni sono difficili. La sua prima stagione 1999/2000 si conclude con una retrocessione in B, cui conseguono 4 anni di purgatorio nella serie cadetta. Il ragazzo promette bene ma, viste le sue prestazioni altalenanti e le troppe squalifiche, vede poco il campo. Fino a quando Nedo Sonetti gli affida finalmente le chiavi del centrocampo rossoblu, dandogli una fiducia incondizionata. Daniele ricambia con prestazioni maiuscole, diventando una pedina fondamentale e insostituibile.

Sempre snobbato dalla Nazionale Italiana, che avrebbe strameritato, non già per un suo presunto scarso valore, ma per la solita discutibile inclinazione patria a vestire di azzurro calciatori di squadre più blasonate o più influenti dal punto di vista economico e mediatico, Daniele Conti si vede oggi scalzato persino da oriundi non sempre di classe cristallina.

12 stagioni nel Cagliari, 37 gol, la fascia di capitano, il suo "gran rifiuto" di trasferimento a squadre più blasonate, fra cui la stessa Roma di papà Bruno, ne fanno un mostro sacro, un idolo della tifoseria e di un'intera regione. I campioni come lui, che fanno scelte di vita seguendo il cuore, non il denaro, si contano sulle dita di una mano, ma fanno tanto bene allo sport.

"Il Cagliari mi ha cresciuto e resto a Cagliari, voglio continuare a dare il massimo per la maglia rossoblu". "Quando i tifosi mi hanno applaudito mi sono emozionato. Per Cagliari provo qualcosa di particolare".

Grazie Capitano!

Pier Luigi Usai
(dicembre 2011)

Daniele CONTI
Nettuno (Roma), 9-1-1979
CENTROCAMPISTA, altezza m 1,78, peso kg 71

ANNO

SQUADRA

SERIE

PRES.

RETI

1996-97

ROMA

A

1

 --

1997-98

ROMA

A

--

  --

1998-99

ROMA

A

4

  1

1999-00

CAGLIARI

A

9

  1

2000-01

CAGLIARI

B

24

  6

2001-02

CAGLIARI

B

34

  2

2002-03

CAGLIARI

B

 22

  1

2003-04

CAGLIARI

B

19

  --

2004-05

CAGLIARI

A

30

  --

2005-06

CAGLIARI

A

30

 3

2006-07

CAGLIARI

A

30

 3

2007-08

CAGLIARI

A

32

 5

2008-09

CAGLIARI

A

31

 5

2009-10

CAGLIARI

A

31

5

2010-11

CAGLIARI

A

28

5

2011-12

CAGLIARI

A

12

3