Lo dico con sincerità! Non amo coloro che sono maniaci dell’ordine. Mi irritano. Mi mettono ansia. Mi rendono claustrofobico. Penso che abbiano una concezione eccessivamente rigida della vita, che siano poco rilassati e che comprimano molte delle energie che potrebbero usare altrimenti, in modo più profittevole.
Eppure le librerie reali e virtuali sono piene di testi che propongono di mettere ordine: nella propria abitazione, sulla propria scivania, nella biblioteca di casa, nelle proprie attività, persino nella propria mente. Intendiamoci, senza un po’ d’ordine la vita diventa più difficile: nessuno, suppongo, vorrebbe farsi operare da un chirurgo disordinato che lascia abitualmente garze e bisturi nella pancia del paziente, salire su un aereo condotto da un pilota che non ama la precisione, affidare la cura della casa a una persona che non ricorda dove ha messo il sale, la pasta e lo zucchero e che tiene la dispensa in disordine. Quindi non mi passa per la testa di affermare che l’ordine è diventato improvvisamente un disvalore. Tuttavia sono fermamente convinto che sia necessario mantenere un certo disordine nel proprio ordine.
A dire il vero, quest’ultima osservazione non è nemmeno mia originale. L’ha già detta (e prima pensata) Sant'Agostino, un importante teologo e filosofo cristiano vissuto nel IV e V secolo. La citazione completa è: "Ordina ciò che devi ordinare e lascia che nel tuo ordine ci sia un po' di disordine". Questa frase enfatizza l'importanza dell'ordine nella vita, ma allo stesso tempo invita a non cercare un perfezionismo eccessivo, ma ad accettare un po' di disordine come parte naturale dell'esistenza umana. In altre parole, l'equilibrio tra ordine e disordine può portare a una vita più autentica e soddisfacente.
D’altronde, la nostra stessa esistenza è più caotica di quanto siamo disposti ad ammettere, i nostri piani ben meditati e ordinati sono spesso messi a soqquadro da circostanze e avvenimenti imprevisti. La realtà ci sorprende sempre, eludendo le nostre aspettative. La conoscenza di noi stessi è ostacolata dal caos interiore che ci abita, e questo contribuisce a rendere la nostra esistenza più avvincente, avventurosa, avvolta in un alone di mistero.
La mitologia greca viene in soccorso alle mie argomentazioni, riconoscendo due dei complementari: Apollo, il dio greco del Sole, della luce, della ragione, delle arti, della musica e della poesia, è spesso associato all'ordine, alla razionalità e all'armonia, mentre Dioniso è il dio greco del vino, dell'estasi, della fertilità e dell'istinto selvaggio ed è associato al disordine, alla passione e all'imprevedibilità.
Si dice comunemente che uno degli spazi più ordinati siano i cimiteri. Non negando un discreto fascino a tali luoghi, ammantati di silenzio, penso che (quasi) tutti conveniamo che la vita dovrebbe divergere, finchè è in corso, da un ordine “cimiteriale”.
Passiamo dunque in rassegna i benefici che un certo grado di disordine possono apportare alla vita quotidiana:
- Creatività stimolata: Il disordine può offrire una varietà di stimoli e opportunità che l'ordine maniacale potrebbe ignorare. Le menti creative spesso si trovano ispirate nel caos, vedendo connessioni inaspettate tra elementi apparentemente non correlati.
- Flessibilità mentale: Chi è abituato al disordine sviluppa una maggiore flessibilità mentale. Sono più adattabili ai cambiamenti e riescono a gestire meglio situazioni impreviste o complesse.
- Approccio innovativo: Il disordine incoraggia l'esplorazione di nuove idee e soluzioni, senza essere vincolato da schemi prestabiliti. Questo può portare a soluzioni innovative e fuori dagli schemi.
- Ambiente rilassato: Un ambiente disordinato può essere percepito come meno oppressivo e formale rispetto a uno troppo ordinato. Questo può favorire un maggiore senso di relax e libertà.
- Maggiore apertura sociale: Le persone disordinate tendono ad essere meno giudicanti riguardo all'aspetto o alla conformità sociale degli altri. Questo può promuovere un ambiente sociale più accogliente e meno critico.
- Scoperta di nuove opportunità: Il disordine può portare a sorprese piacevoli, come il ritrovamento di oggetti dimenticati o la scoperta di nuove opportunità nascoste tra le pieghe del caos.
- Accettazione dell'imperfezione: Chi vive nel disordine impara ad accettare l'imperfezione ea concentrarsi sull'essenziale, senza perdersi in dettagli superflui.
- Maggiore produttività in determinate attività: alcune ricerche suggeriscono che un ambiente leggermente disordinato può migliorare la produttività in compiti creativi o che richiedono pensiero laterale.
- Esplorazione senza paura di errori: Un ambiente disordinato può incoraggiare le persone a sperimentare e ad esplorare senza paura di commettere errori o di rompere gli schemi consolidati.
Naturalmente sono consapevole - mi ripeto - che un livello di disordine eccessivo può avere anche effetti negativi, come aumentare lo stress, rendere difficile ritrovare oggetti essenziali e compromettere l'efficienza nelle attività quotidiane. L'obiettivo dovrebbe essere quello di trovare un equilibrio tra il disordine stimolante e l'ordine necessario per una vita organizzata e funzionale. Sono sicuro che ognuno può trovare il proprio punto di equilibrio in base alle proprie preferenze e bisogni.
Riferimenti bibliografici:
Agostino (Sant'), Le confessioni, Milano, Rizzoli, 2006
R. Calasso, Come ordinare una biblioteca, Milano, Adelphi, 2020
M. Danon, Il Tao del disordinato. Perché l'ordine non dà la felicità e il disordine sì, Milano, Feltrinelli, 2017
T. Harford, Che casino! Il potere del disordine per tirar fuori il meglio di noi stessi, Milano, Egea, 2018
M. Kondo, Il magico potere del riordino. Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita, Milano, Vallardi, 2018
F. Nietzsche, La nascita della tragedia, Torino, Einaudi, 2009