Paolo Crepet, Non siamo capaci di ascoltarli. Riflessioni sull'infanzia e l'adolescenza, Einaudi, 2006
Per renderli più felici e fiduciosi in se stessi occorrerà perciò modificare la
società e lo stile educativo. Non pretendere, cioè, che i propri
figli si uniformino ai valori dominanti, ma valorizzare la diversità, le
emozioni, i sentimenti e le percezioni sensoriali. Promuovere la comunicazione, l'autonomia, l'intelligenza
creativa, persino il
confronto con le responsabilità e con le inevitabili frustrazioni
esistenziali, con il disincanto, il dolore e anche con la morte.
Soprattutto è necessario che genitori ed educatori non siano figure evanescenti, ma concrete, presenti e autorevoli, disposte all'ascolto e al dialogo. Che sappiano fissare regole, nell'ambito però di un rapporto emotivo coinvolgente. Che sappiano trasmettere passioni e modelli positivi con cui potersi identificare. Che siano capaci di abbracci e di carezze incondizionate. Le tesi sui disagi, le inquietudini e i turbamenti adolescenziali che lo psichiatra Crepet presenta nel suo libro, pubblicato nella collana "Stile libero Extra" dell'editore Einaudi, forse non sono del tutto originali e talvolta sembrano al lettore contraddittorie, tuttavia la chiarezza, lo stile colloquiale e la forma diaristica con cui vengono esposte rendono questo testo utilissimo a genitori ed educatori che non frequentano abitualmente la saggistica psicologica e che si sentono, come tutti ormai oggi, profondamente disorientati dai repentini cambiamenti che investono la società in generale e il mondo giovanile in particolare. ordina |
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Pagina aggiornata il 06.10.10 |