Amos Oz, Michael mio, Feltrinelli, 2001
(titolo originale: My Michael, 1968)

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copertina libroSullo sfondo della Gerusalemme degli anni Cinquanta, minacciata dalla guerra, due giovani si incontrano, si piacciono e si sposano. Lui si chiama Michael Gonen, è un promettente studente di geologia su cui la famiglia di origine ripone grandi speranze. Lei è Hannah, la voce narrante del romanzo, che interrompe gli studi di letteratura ebraica e per mantenere la nuova famiglia, intanto che Micheael lavora alla tesi di laurea, di mattina fa la maestra nell'asilo di Sarah Zeldin.

Sembrerebbero esserci tutte le premesse per un amore coniugale felice e invece a poco a poco, Michael e Hannah si allontanano fino a lasciarsi. È principalmente l'inquietudine e l'insoddisfazione della donna a decretare la fine dell'unione matrimoniale. Michael  tratta bene Hannah, ha per lei molte attenzioni, è affidabile ed equilibrato, ma sembra difettare di carica vitale, è prevedibile, abitudinario, privo di senso dell'umorismo, noioso. Un rapporto coniugale il loro, che si usura lentamente, attraverso la monotonia dei giorni, l'incompatibilità dei caratteri e delle aspirazioni e le impercettibili, ma progressive disillusioni quotidiane. Michael è un brav'uomo, ma nemmeno con la sospirata nascita del figlio Yair riesce a tenere legata a sé Hannah, più impetuosa, vivace e sognatrice.

"Io e mio marito siamo come due estranei che si incontrano all'uscita di una clinica dove sono stati sottoposti a qualche trattamento fisicamente sgradevole; imbarazzati entrambi e leggendo l'imbarazzo l'uno negli occhi dell'altro, coscienti di una penosa, imbarazzante intimità, entrambi alla ricerca faticosa del giusto tono con cui rivolgersi la parola..."  

Oz ci descrive, in un bel romanzo ricco di personaggi ben caratterizzati, la complessità dell'animo femminile con i suoi arabeschi e le sue complicazioni estranee al logos maschile. Ma soprattutto il libro ci racconta l'irriducibilità di due personalità diverse e testimonia il cambiamento della vita quotidiana e del rapporto uomo-donna, in un Israele sospeso fra il rispetto della tradizione e i nuovi influssi modernizzatori provenienti dall'Occidente.

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Pagina aggiornata il 28.11.10
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