
La missiva prosegue con la donna che dichiara di essere stata innamorata dello scrittore dall’età di tredici anni, da quando i loro appartamenti erano adiacenti. Un amore colmo di passione, innocente, ingenuo, vissuto segretamente in solitudine e mai confessato e men che mai ricambiato.
Il grande romanziere tutto preso dai propri successi, conduce una vita mondana, passando da una conquista femminile all'altra, non curandosi, certo, di un'adolescente anonima e all'apparenza mediocre. Lei, intanto, va ad abitare a Innsbruck, dove la madre, morto il marito, si è accasata con un uomo facoltoso. Ma lontana dal suo grande amore idealizzato, la ragazza non riesce a stare. Fa ritorno pertanto a Vienna dove trova lavoro in un grande negozio di abbigliamento. Finito il lavoro, la sera la giovane donna si apposta sotto casa dello scrittore.
Un giorno lui la nota: hanno qualche fugace rapporto, poi lui scompare, parte per uno dei suoi soliti viaggi. La ragazza rimane incinta, ma tiene nascosta la sua gravidanza. Nel proprio bambino lei
intravede il ritratto dell’amante e per provvedere al sostentamento della nuova creatura,
che ama alla follia e a cui vuole non manchi nulla, vende il proprio corpo, anche se in forma discreta,
a uomini danarosi.
È in questo ambiente che incontra
nuovamente lo scrittore e che i due si congiungono di nuovo
carnalmente.
E accade ancora una volta che lui non la riconosca, non si ricordi di lei.
La tragedia di un amore non corrisposto si conclude con il suicidio della giovane donna, il cui annuncio costituisce il finale della lettera stessa.
Elegante, leggero, dallo “sguardo affascinante e magnetico”, dedito a una vita di piaceri e di sempre nuove avventure, R. è un seduttore infedele, un narciso, un uomo fatuo che usa la cultura per schermare la sua inconsistenza e la sua superficialità.
Autore raffinato, viaggiatore cosmopolita, pacifista, il viennese Stefan
Zweig è una delle voci più importanti del Novecento europeo. Fu
amico di Schnitzler e di Freud. Perseguitato dai nazisti, si
suicidò nel 1942 in Brasile insieme alla seconda moglie Lotte,
dopo aver assistito al rogo delle sue opere a Monaco.
“In te convivevano due persone, un giovane ardente, spensierato, tutto dedito al divertimento e all'avventura, e nel contempo un uomo estremamente serio nella sua arte, un uomo di coscienza, di buone letture e immensa cultura”.
Il libro racconta gli artifici della seduzione, oltre che i grovigli e i palpiti della passione.
Ci dice come un cuore semplice possa soccombere nelle schermaglie amorose, possa cedere a un’idealizzazione irrazionale dell’oggetto amato.
Ci ricorda soprattutto come alcune persone comuni e prive di una cultura sofisticata abbiano
talvolta una maggiore elevatezza morale di chi si pavoneggia dietro raffinatezze letterarie e musicali. Non solo la giovane donna è più autentica e umana della scrittore, ma persino il servitore Johann si rivela più sensibile nelle relazioni umane del suo padrone. La nobiltà d’animo è
una virtù evidentemente indipendente dalla classe sociale di
appartenenza.