
Una passione, la sua per la letteratura, non contaminata da interessi utilitaristici, ma che le permette di dare un senso alla propria vita, le consente di far passare il tempo e le dona soprattutto piacere.
Tangente alla passione per la letteratura, alla necessità di leggere e di scrivere e di circondarsi nel piccolo appartamento da single in cui vive di tanti libri, collocati dovunque, Aaliya, questo il nome della protagonista, si occupa della vita nei suoi aspetti quotidiani. Narrando in prima persona, la protagonista passa in rassegna, via via che le pagine scorrono, i temi sensibili dell'esistenza: l’amore, il matrimonio, i vincoli familiari, l’amicizia, i rapporti con gli altri e con la società in generale.
Reduce da un matrimonio sfortunato con un uomo senza qualità, figlia non amata dalla propria madre, che le ha sempre preferito i fratelli maschi, Aaliya conduce un'esistenza ritirata. Misantropa, detesta stare in mezzo alla gente e non sopporta di essere distolta dalle sue letture. Anticonvenzionale, preferisce impiegare il proprio tempo alimentando il proprio mondo interiore. Si considera una fallita, ma il suo è un “fallimento coi fiocchi”, per usare un’espressione cara allo scrittore americano Henry James.
Già commessa in una libreria che non fa profitti, Aaliya acquista libri continuamente. Le pagine lette con furore stimolano la sua immaginazione, aiutano la riflessione, fanno affiorare memorie, fantasie, sogni ad occhi aperti, spiegazioni originali e sempre lacunose. Indugia così su ricordi, sensazioni e pensieri e compie, nei suoi monologhi interiori, autentiche dissertazioni filosofiche.
Si dichiara una seguace di Pessoa. Ama Spinoza, ma in genere la sua ammirazione si rivolge a tutti quegli scrittori che si sono sentiti esclusi non soltanto dalla società del loro tempo, ma dalla vita stessa. Ama gli outsider, i diversi, i solitari, perché le sembrano rappresentare al meglio l'autenticità della condizione umana:
Mi identifico con gli esclusi, con gli esiliati o gli spodestati. [...] Scrivere è sapere che non sei a casa.
e ancora:
Il filosofo con cui sento di avere più affinità è Spinoza; mi identifico con la sua storia e la sua vita. [...] Lavorò come tornitore di lenti fino al giorno in cui morì, a quarantaquattro anni. [...] Morì giovane cercando di aiutare le persone a vedere meglio. Che meraviglia! Come molti degli scrittori e musicisti che ammiro, non si sposò mai, probabilmente morì vergine. Ho sempre immaginato che avesse condotto una vita da eremita.
Proust, che è per lei “lo scrittore straordinario, il mio idolo”, “l’uomo di mondo perfetto e festaiolo, l'impenitente istrione che vuole piacere a tutti i costi”, è “in realtà l’escluso per eccellenza”.
Romanzo di magiche e soffuse atmosfere mediorientali, ricco di riferimenti letterari e di ghiotte citazioni tratte dagli amati libri, La traduttrice è un romanzo denso di saggezza che si legge con rilassato godimento.