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Isaac, Bashevis Singer, La famiglia Moskat, TEA, 2009
(titolo originale: The Family Moskat, 1950)

 
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copertina libroIsaac Bashevis Singer è uno scrittore ebreo-polacco di lingua yiddish. Nacque a Radzymin nel 1904 e trascorse l'infanzia nel quartiere popolare di Varsavia. Nel 1935 emigrò negli Stati Uniti, stabilendosi a New York. Nel 1978 fu insignito del premio Nobel per la Letteratura. Morì a Miami, in Florida, nel 1991.

Famoso e apprezzato soprattutto per i suoi racconti, I.B. Singer scrisse anche numerosi romanzi, di cui La famiglia Moskat (1950) è forse il più famoso e il più bello.

Grande romanzo corale, zeppo di personaggi che colpiscono per la loro vivacità, La famiglia Moskat è ambientato nel microcosmo ebraico di Varsavia e abbraccia gli anni che dai primi del Novecento arrivano alla seconda guerra mondiale.

Il patriarca, il capostipite della famiglia Moskat è il vecchio Reb Meshulam Moskat, un uomo d'affari ebreo ortodosso ricco, abile e concreto, che si avvale nella conduzione delle proprie imprese commerciali, e persino nelle questioni private, dell'aiuto di un oscuro e furbo usciere, Berman Koppel, che riuscirà negli anni a costruirsi una grande fortuna, grazie alla sua accortezza e scaltrezza nell'amministrare le proprietà del vecchio Meshulam, ma anche derubando, alla sua morte, il padrone e sposandone infine la figlia Lia.

Il vero protagonista del libro, le cui vicende si snoderanno dal principio alla fine dell'intreccio, è Asa Heshel Bannett, un giovane che viene introdotto quasi casualmente in casa Moskat da Abram Shapiro, altro personaggio indimenticabile del romanzo, genero di Meshulam Moskat e amante della bella vita, feste, donne, libagioni, ma dal cuore d'oro e dall'umanità soccorrevole e appassionata.

Nipote di un rabbino, Asa Heshel Bannett proviene dal villaggio di Tereshpol Minor. E' un personaggio contraddittorio: irrequieto, medita costantemente sull'Etica di Spinoza, ama la conoscenza ("ingoiava i libri in un solo boccone"), ma non completa nessun ciclo di studi ("Cominciò dei corsi di studio, ma senza mai completarli. Leggeva senza un sistema, saggiando qua e là"), non intraprende nessuna carriera pratica e si adatta a fare saltuariamente il precettore e l'insegnante in cambio di una magra retribuzione. Formatosi non soltanto sulla lettura dei sacri testi dell'ebraismo, ma anche su scrittori e pensatori moderni come, oltre all'amatissimo Spinoza, Goethe, Schiller, Heine, Leibniz, Kant ed Hegel, Asa Heshel è un ribelle che mette tutto in discussione e che si pone continuamente i canonici, irrisolti ed eterni dilemmi dell'esistenza. Insofferente delle responsabilità della vita quotidiana, quindi anche di quelle imposte dalla costruzione di una famiglia, Asa Heshel intreccia rapporti amorosi con numerose donne. Sposa la fedele e altera Adele, da cui avrà un figlio (David), si innamora perdutamente di Hadassah, bella e fragile nipote di Meshulam Moskat, che gli darà una figlia (Dacha) e, alla vigilia dell'occupazione nazista, si lega a Barbara, una borghese infatuata dall'ideale comunista.

La famiglia Moskat è la storia della decadenza di una ricca e potente famiglia ebraica e la fine di un mondo, quello degli ebrei orientali, di lingua e cultura yiddish. Una decadenza non soltanto materiale, ma anche spirituale. Nel libro, dove forte si sente l'influenza del grande romanzo russo (Tolstoj e Dostoevskij su tutti), le pagine brulicano di vita. Si succedono personaggi a tutto tondo, animati da buone intenzioni, che non raggiungono quasi mai i loro obiettivi, ostacolati da guai, affanni, preoccupazioni ed errori, esposti alla mercé del caos e del fallimento. L'impulso alla disperazione e al suicidio è sempre presente in tutti i personaggi maggiori del romanzo, anche in quelli che raggiungono successi mondani invidiabili. Nella vita di ciascuno, sembra suggerirci Singer, non esiste mai la felicità completa, me c'è sempre un tarlo, un peso esistenziale, che rode la coscienza e la serenità degli uomini.

La decadenza della famiglia Moskat non è soltanto materiale, ma anche spirituale. Alle salde certezze dei padri, succedono i dubbi e il nuovo stile di vita dei figli e dei nipoti. Una parte importante nello sviluppo del romanzo lo svolge, dunque, il conflitto fra tradizione e modernità, tra devozione e obbedienza agli insegnamenti del Talmud degli austeri rabbini e la brama di autonomia, di libertà e piaceri mondani degli ebrei moderni. La religiosità spesso fanatica dei più tradizionalisti si scontra con il relativismo e il nichilismo di una giovane generazione che coltiva idee nuove, apprese spesso dalla lettura di libri profani e dall'assimilazione di costumi appartenenti all'ambiente e alla cultura circostanti.

Di grande interesse è anche la descrizione dello sfondo storico: la Polonia dei primi decenni del Novecento, l'intolleranza religiosa, il fanatismo e l'antisemitismo già diffusi prima dell'avvento di Hitler, la follia nazista, gli orrori e i terrori della guerra, i prodromi dell'Olocausto.

Scorrendo le pagine del romanzo ci si lascia avvincere dalla sorprendente abilità di scrittura e di affabulazione di Singer, capace di una sapiente narrazione, che si svolge facendo appello non solo alla mente e all'intelligenza del lettore, ma a tutti i suoi sensi:  colori, luci, suoni, odori, sapori, rumori, voci dei quartieri ebraici giungono nitidi ed intatti fino a noi, colmi di un fascino esotico ed indimenticabile.

Se un romanzo si dice riuscito quando è in grado, attraverso le sue pagine, di evocare il respiro, il flusso contraddittorio, caotico e travolgente della vita, ebbene La famiglia Moskat è un romanzo riuscitissimo.

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Pagina aggiornata il 23.07.13
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