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Robert Louis Stevenson, L'isola del tesoro, Newton Compton, 2010
(titolo originale: Treasure Island, 1883)

 
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copertina libroL'isola del tesoro nasce come racconto ideato dall'autore per Lloyd, il figlio adolescente, non suo, della donna che aveva sposato. Apparve dapprima a puntate sulla rivista Young Folks tra il 1881 e il 1882. Venne pubblicato in volume, presso Cassel & Co., nel maggio del 1883.

Nella locanda Ammiraglio Benbow, gestita dalla propria madre in una sperduta contrada inglese, Jim Hawkins, un ragazzino undicenne, trova nel baule di Billy Bones, un marinaio morto, la mappa di un'isola lontana con le indicazioni su dove trovare il tesoro nascosto dalla banda del capitano Flint.

Jim, accordandosi col dottor Livesey e col cavaliere Trelawney, intraprende una spedizione nella lontana e misteriosa isola tropicale, alla ricerca del tesoro occultato. I tre salpano a bordo di un veliero, l'Hispaniola, al cui comando c'è un marinaio d'esperienza, il capitano Smollett. Purtroppo nell'equipaggio vengono arruolati anche numerosi pirati, tra i quali il più notevole e temibile è Long John Silver, con una gamba di legno, ma astuto e spietato, ambiguo e intelligente, che ha come inseparabile compagno un impertinente pappagallo. Cantando lugubri ritornelli, i pirati, spesso ubriachi di rum e acquavite, sono armati fino ai denti e sono per lo più individui infidi, collerici, insensibili, vendicativi e mossi da desideri elementari.

È dunque inevitabile che, nel corso della spedizione e dopo lo sbarco sull'isola del tesoro, tra la fazione dei pirati e gli altri componenti dell'equipaggio si arrivi allo scontro, alimentato dalla brama di ricchezza e dal desiderio di impadronirsi del tesoro. Quando ci sono di mezzo i filibustieri capita di tutto: ammutinamenti, tradimenti, accordi sottobanco, duelli, agguati, combattimenti, sparatorie, accoltellamenti, bandiere nere della pirateria issate sul pennone della nave, sangue, morti, scheletri umani abbandonati sul terreno.

Sull'isola, Jim fa la conoscenza di Benn Gunn, un marooned, un pirata abbandonato sull'isola dal capitano Flint, che si rivelerà decisivo nella conquista del tesoro. Al termine del suo viaggio Jim avrà la sua parte di bottino e soprattutto, attraverso le sfide e le peripezie affrontate, l'adolescente scoprirà di essere diventato un uomo.

Un cammino, quello della formazione dell'onesto ed innocente Jim, che avverrà attraverso prove di coraggio, di astuzia e di abilità, ma soprattutto attraverso un faticoso e avvincente percorso di affanni, terrori, angosce, pericoli, cadute, errori e rimorsi di coscienza, in un continuo, dialettico confronto col Male.

Romanzo d'avventura, L'isola del tesoro sembra ispirarsi al Robinson Crusoe di Defoe e ai racconti marinareschi di Melville. Narrato in prima persona dal giovane Jim, il romanzo di Stevenson può considerarsi un romanzo di formazione, la narrazione cioè di una serie di prove e di vicissitudini, attraversate le quali, il protagonista esce diverso, trasformato, maturo. Novello Ulisse, Jim lascia la sicurezza della casa materna e salpa alla volta dell'ignoto e ne torna vincitore.

Oltre che per i risvolti psicologici, la narrazione si fa apprezzare per il ritmo, il gusto della suspense e per il fascino suscitato nel lettore dalla evocazione di paesaggi esotici e della misteriosa vita marinaresca. Con maestria Stevenson sa inoltre riconoscere e solleticare le fantasie, i sogni e i desideri che, nati nell' infanzia, continuano ad ardere per tutta la vita dentro ciascuno di noi.

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Pagina aggiornata il 21.07.13
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