copertina libroPromuovere la lettura a scuola è un'impresa tanto importante quanto difficile. In un'epoca che offre una miriade di distrazioni meno faticose, come i social media, i videogiochi e le grandi piattaforme di streaming, ai ragazzi sembra che leggere libri sia un'ardua fatica che non porta alcun giovamento né piacere.

Un autore che si impegna a superare questa sfida è Paolo di Paolo (Roma, 1983). Il suo libro "I classici compagni di scuola", pubblicato nel 2021, esplora il ruolo dei grandi classici nella vita dei lettori, giovani e meno giovani. L'autore riflette sulla caratteristica distintiva dei libri classici: la loro disponibilità. Sottolinea come questi libri siano sempre pronti ad accoglierci senza risentimenti, nonostante li lasciamo esposti alla polvere o alle intemperie. Pazientemente aspettano il momento in cui noi siamo pronti per loro.

Di Paolo esamina undici grandi romanzi che hanno per protagonisti altrettanti seducenti giovani protagonisti (uno è un cane). Egli sostiene che non è necessariamente uno svantaggio non aver ancora letto i grandi classici. Talvolta si chiede chi potrebbe fare compagnia per la prima volta a Jo March in Piccole donne o sfidare Tom Sawyer nelle sue avventure provocate dalla pigrizia. Quando gli viene chiesto di elencare le ragioni per cui vale la pena leggere i classici, l'autore affronta l'argomento senza atteggiamenti di professorale retorica. Riconosce che i libri non ci rendono automaticamente migliori e che non dobbiamo sempre imparare da loro. A volte è bello non imparare nulla o addirittura disimparare qualcosa.

I classici non riparano i lavandini, non risolvono guasti materiali, ma possono colmare vuoti interiori o riaprire ferite apparentemente rimarginate. L'autore sottolinea che il sapere e la consapevolezza offerti dai grandi scrittori non sono direttamente utili o spendibili nella vita pratica. Ricorda la considerazione che lo scrittore inglese Martin Amis, fa alla fine del suo romanzo Le informazioni: "È adesso. Sei tu" a sottolineare il fatto che siamo sempre soli nelle decisioni importanti della vita, in situazioni che sono uniche e irripetibili.
Tuttavia, i romanzi lavorano sul "dopo" e il "prima", consentendoci di rivivere eventi passati o anticipare quelli futuri. Ci offrono l'opportunità di guardare indietro e riconoscerci.

Di Paolo sottolinea la vastità dei contenuti presenti nei classici, che possono trattare argomenti come la scuola nell'Italia di fine Ottocento, i viaggi intorno al mondo o la corsa all'oro nel Klondike. Oltre a queste grandi tematiche, i classici possono anche racchiudere ricordi personali e momenti specifici della vita, come il gesto di una persona cara o una mattina di luglio con un cielo azzurro.

"Sparsi e custoditi nei classici, ci sono i tuoi ricordi e i miei, compresi quelli che ancora devono arrivare".

Il libro offre anche uno sguardo personale sull'esperienza di diventare un lettore. Di Paolo condivide il suo amore per i libri come oggetti fisici, per la carta e il cartoneD'altronde da ragazzino all'auore piacevano anche le agende regalte da banche e assicurazioni che riempiva regolarmente di parole e disegni. La lettura diventa un'attività condivisa, una dolcezza che si sperimenta tra le conversazioni sugli scaffali delle librerie o al telefono. L'autore riflette sul legame tra i libri e le stagioni e le diverse fasi della vita.

L'autore rimarca anche il potere dei libri di parlare di noi e rivelare i nostri segreti. Di Paolo esprime la sensazione di riconoscimento nei personaggi letterari, che sembrano parenti, amici stretti o compagni di scuola. I libri possono diventare compagni di viaggio, fornendo un rifugio o una guida durante le tempeste della vita. L'autore sottolinea che la lettura non è un'alternativa all'esistenza, ma un'esperienza che alimenta monologhi interiori, educazione sentimentale e un'apertura a domande insolite.

Non ho troppa fiducia nei libri che rassicurano. Preferisco quelli che [...] producono soprattutto domande. Quelli che, come ha scritto un grande poeta, sbattono come porte spalancate, porte di cui non serve cercare la chiave.
I libri che non ci confermano nelle nostre posizioni, che ci mettono in discussione, che non si limitano a farci passare il tempo ma lo riempiono.

I classici compagni di scuola invita i giovani lettori a scoprire la vastità dell'esperienza umana attraverso i libri, a lasciarsi toccare dalle storie e ad accogliere le molte persone che si possono incontrare attraverso la lettura. Il libro celebra il potere dei classici di allargare lo spazio e il tempo, creando una connessione tra generazioni e sfidando tenaci pregiudizi. In sintesi, l'autore sottolinea che i libri non forniscono risposte definitive, ma possono aprirci a un mondo di possibilità e di domande senza risposta.

ordina