foto di George OrwellLa vita
Eric Arthur Blair, in arte George Orwell, nasce a Motihari (India), nel 1903 da famiglia di origine scozzese. Il padre è un funzionario coloniale nella regione del Bengala. Grazie alla pronta intelligenza di cui è dotato, ottiene delle borse di studio che gli permettono di studiare a Eton, in Inghilterra, fino al 1921. Completati con successo i corsi a Eton, Orwell ha la possibilità di accedere alle prestigiose università di Oxford e di Cambridge, ma preferisce avviarsi subito alla vita attiva. Tornato in Birmania, si arruola nella polizia imperiale indiana fino al 1927, anno in cui si congeda perché disgustato dall’atteggiamento inglese nei confronti dei coloni. In seguito vive a Parigi e a Londra in condizioni di estrema povertà e finisce con l'abbracciare gli ideali socialisti. Vuole scrivere ed essere indipendente. Esercita una gran numero di mestieri, anche umili. Fa il lavapiatti, l'insegnante, l'aiuto commesso in libreria. Ciò gli consente di conoscere in modo diretto e concreto le condizioni di vita delle classi più disagiate. Nel 1936 Orwell sposa Eileen O'Shaughnessy, figlia di un funzionario doganale, laureata a Oxford e in psicologia a Londra. Partecipa come volontario repubblicano alla guerra civile spagnola, dove viene gravemente ferito. Durante quell’esperienza matura un’assoluta avversione contro ogni forma di totalitarismo, che traduce poi in Homage to Catalonia (Omaggio alla Catalogna, 1938) e, più tardi, nel più noto Animal Farm (La fattoria degli animali, 1944), ottenendo un notevole successo di pubblico. Inabile al servizio militare per motivi di salute, nel 1940 Orwell si arruola come volontario nella Home Guard, con il grado di sergente. La sua attività principale rimane tuttavia quella letteraria e critica. Cui si aggiunge il lavoro di commentatore alla BBC. Nel marzo del 1945 muore la moglie in seguito a un intervento chirurgico. Orwell rimane solo, con un bambino adottato solo pochi mesi prima. Mentre la sua salute sta declinando - è affetto da tubercolosi polmonare - lo scrittore inglese procede alla stesura di 1984, la sua opera più famosa, pubblicata nel 1949. Ricoverato all'ospedale di Londra, nell'ottobre 1949 sposa Sonia Brownell, una giornalista, vicedirettore di "Horizon". George Orwell muore il 21 gennaio 1950, all'età di 46 anni. Nel testamento chiede che non si scriva di lui alcuna biografia.

Opere
Down and Out in Paris and London, 1933 (ed. it Senza un soldo a Parigi e a Londra, 1967); Burmese Days, 1934 (ed. it Giorni in Birmania, 1948); A Clergymen's Daughter 1935 (ed. it. La figlia del reverendo, 1969); Keep the Aspidistra Flying, 1936 (ed. it. Fiorirà l'aspidistra, 1960); The Road to Wigan Pier: on Industrial England and its Political Future, 1937 (ed..it. La strada di Wigan Pier,  1960); Homage to Catalonia, 1938 (ed. it. Omaggio alla Catalogna, 1948); Coming Up for Air, 1939 (ed. it. Una boccata d'aria, 1967); Inside the Whale (saggi), 1940; The Lion and the Unicorn: Socialism and the English Genius, 1941; Animal Farm, 1945 (ed. it. La fattoria degli animali, 1947); Critical Essays, 1946; The English People (saggio), 1947; Nineteen Eighty-Four, 1948 (ed.it 1984, 1950); Shooting an Elephant (saggi), 1950; Such, Such Were the Joys (autobiografia), 1968.

A differenza di tanti intellettuali del Novecento, Orwell non flirtò mai con nessun totalitarismo, né di destra, né di sinistra. Un vero "erasmiano", come lo definì recentemente il sociologo e filosofo Ralf Dahrendorf, un autentico paladino della libertà.

La fattoria degli animali
Il primo libro di successo di Orwell è Animal Farm (La fattoria degli animali, 1944), un’allegoria sulla democrazia che degenera in totalitarismo. Sono protagonisti gli animali della fattoria Manor, i quali, sfruttati dal fattore, un giorno si ribellano per affermare i propri diritti e riorganizare la fattoria sul principio che “tutti gli animali sono uguali” ("all animals are equal "). La rivoluzione ha due leader:  Napoleon e Snowball, i due maiali più influenti, che presto però rimpiazzano la democrazia con un’oligarchia, cambiando il principio iniziale con “tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri” (“all animals are equal, but some are more equal than others”). Naturalmente il riferimento immediato è a Stalin, che guida la rivoluzione russa per poi trasformare la Repubblica sovietica in dittatura. Il romanzo costituisce un'allegoria letteraria contro tutte le rivoluzioni, che finiscono sempre con il tradire gli ideali di partenza e coloro che a tali ideali hanno sinceramente creduto. Orwell si definisce un anarchico e un socialista e, pur partecipando alla guerra civile spagnola contro i falangisti, non aderisce mai, come molti altri socialisti di quel periodo, al comunismo.

1984
Dalla paura e dal disprezzo contro ogni forma di oppressione nasce il romanzo distopico 1984, data che Orwell ricava invertendo le ultime due cifre dell’anno in cui scrive il libro, il 1948. Lo scrittore immagina un mondo diviso in tre superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia, in continua guerra tra loro. La vicenda si svolge in una Londra depressa e incupita. L'unica dottrina ammessa è il Socing (il Socialismo inglese). La massima autorità è il Grande Fratello, che appare in immagine in ogni luogo e sovrasta la vita pubblica e privata di ciascuno. In realtà nessuno lo conosce e nessuno lo ha mai visto di persona. Di sicuro è il Partito con i suoi ministeri che governa e sorveglia il Paese. Ogni pensiero, ogni parola di qualsiasi cittadino viene controllata dai vari ministeri, fra cui spiccano per importanza quello dell'Amore e quello della Verità. Di fatto tali ministeri esercitano una propaganda capillare, una sorta di lavaggio del cervello che rende i sudditi  succubi al sistema e pronti a tradire anche le persone più care per servire lo Stato. Qualsiasi pensiero autonomo, qualsiasi forma di critica diviene così praticamente impossibile.
Il protagonista del romanzo è Winston Smith, funzionario del Ministero della Verità. Il lavoro di Smith consiste nell'"aggiornamento" dei vecchi numeri del "Times", in modo che corrispondano alla versione della storia voluta dal Partito. Smith si innamora e riesce a trovare un rifugio in cui il Partito non possa vederlo e sentirlo durante i suoi brevi incontri d'amore. Smith aderisce inoltre al movimento di opposizione interna che, primo o poi, dovrebbe rovesciare il sistema. Purtroppo tutto si rivela un grande inganno. Il rifugio creduto segreto è in realtà una trappola allestita dalle spie del Partito e anche il movimento di opposizione interna si rivela un'odiosa macchinazione ordita da agenti provocatori. Winston Smith, arrestato, arriva a rinnegare la donna amata. Ridotto fisicamente e moralmente a una larva, Smith si trascina in un'esistenza insignificante, conforme alle volontà del Partito, ai cui slogan propagandistici finisce egli stesso per credere e tutto il suo amore è rivolto soltanto al Grande Fratello.

In 1984 lo scrittore immagina un incubo totalitario che si serve dei più moderni strumenti realizzati dalla scienza e dalla tecnologia per mantenere l’umanità in schiavitù. Non già, quindi, un mondo ideale teso ad appagare le aspirazioni di giustizia, amore e bellezza insite nell'animo umano, bensì un mondo insensato, in cui gli uomini vengono privati di quanto hanno di più caro e dove prevale soltanto l'autoritarismo violento, la degradazione, la tristezza, lo squallore, la diffidenza e l'odio .Il libro è percorso da un’atmosfera cupa e angosciosa, in cui il protagonista si muove alla ricerca di un’impossibile liberazione. Orwell intende lanciare un messaggio di monito contro gli abusi di potere, l'appiattimento delle coscienze e la sopraffazione mentale che egli intravede affermarsi  nella sua epoca storica. Anche se appesantito, per taluni critici, da un eccesso di catastrofismo, 1984 resta un’opera avvincente per la perfetta misura dello stile e per la lucida intuizione con cui Orwell anticipa alcuni fenomeni degenerativi tipici della società di massa, fra i quali spicca il ruolo di persuasione occulta e di controllo sociale esercitato dal “Big Brother” (il “grande fratello”).

La scrittura di Orwell è animata da una profonda onestà, dal desiderio di rendersi conto di persona delle situazioni di cui scrive, dalla puntuale documentazione. Lo scrittore (e l'uomo) Orwell è nemico dei luoghi comuni, delle semplificazioni demagogiche e degli slogan mistificatori di tutti i partiti, anche di quelli progressisti.

Riferimenti bibliografici:
Daiches, D. Storia della letteratura inglese, Milano, Garzanti, 1983
Storia della letteratura inglese (in CD-ROM), Milano, Gruppo Editoriale L'Espresso SpA, 2000

I libri di George Orwell