copertina libroJacques Attali (Algeri, 1943), economista, saggista e consigliere politico francese ci ha abituato nei suoi saggi ed articoli a prospettarci le tendenze globali, le sfide sociali, economiche, politiche e tecnologiche che l'umanità dovrà affrontare nei prossimi anni. Non smentisce la sua attenzione per le sorti future del pianeta neppure in questo delizioso saggio, in cui l'autore esordisce affermando che, nonostante molti indicatori positivi, sussistono ancora numerosi pericoli che minacciano il progresso e la stabilità mondiali.

Attali afferma che l'umanità dispone di risorse sempre crescenti per la felicità e la libertà, ma ha pure a disposizione mezzi sempre più potenti per autodistruggersi. Descrive una realtà fatta di luci e ombre, violenza e dolcezza, barbarie e distruzione.

"Un gran numero di indici ci dice che l'umanità va sempre meglio, in molti ambiti; il livello di benessere globale è aumentato sensibilmente, in particolare per i più poveri; l'aspettativa di vita si e allungata in maniera considerevole; molti oggetti e servizi inaccessibili fino a qualche tempo fa sono oggi alla portata di tutti; la democrazia si estende, e con essa la solidarietà e la benevolenza e, infine, il livello di violenza scende drasticamente, in qualunque modo lo si misuri.
[...] Molte cose nel mondo vanno peggio di prima.
Diverse dimensioni del presente sono terribilmente inquietanti e potrebbero contribuire ad affossare il progresso di cui si è parlato finora".

Da un lato, Attali evidenzia i progressi positivi come la crescita del benessere globale, l'aumento dell'aspettativa di vita, la riduzione della povertà estrema, l'accesso generalizzato ai mezzi di comunicazione, gli sviluppi tecnologici che migliorano l'agricoltura, l' istruzione e la sanità, e il rafforzamento della democrazia e della sensibilità ecologica.

D'altro lato, sottolinea diverse criticità come l'invecchiamento della popolazione, la situazione tragica dei migranti, l'aggravarsi dei problemi ambientali, il cambiamento climatico, la crescita delle disuguaglianze economiche, il declino della classe media, la crisi dei sistemi educativi e sanitari, la fragilità del sistema finanziario, il deterioramento della libertà di stampa e della democrazia, l'indebolimento delle istituzioni internazionali, l'emergere di movimenti settari e fondamentalisti, la crescita delle forze non statali come il crimine organizzato, e la destabilizzazione geopolitica globale .

L'autore mette in luce anche la crescente fragilità della Cina come possibile superpotenza, l'impotenza politica dell'Unione Europea, l'ascesa di altre potenze come Russia, India e Corea del Nord, e la diffusione della violenza e del terrorismo in diverse parti del mondo. Oltre a ciò, menziona l'emergere di un pensiero sotterraneo che sfida il tabù della morte e alimenta ideologie che promuovono la violenza estrema.

"Finora si poteva avere la volontà di uccidere, ma non di morire, tranne che in casi di legittima difesa; oggi, invece, un numero crescente di ideologie spingono i giovani ad attribuire così poco senso alla vita da non avere più esitazioni a morire per uccidere".

Attali offre una visione complessa e articolata del presente e del futuro, evidenziando sia le prospettive positive che le criticità che il mondo dovrà affrontare nei prossimi anni. L'autore sospetta che la prospettiva di una globalizzazione felice sia sempre meno credibile, con il peso dei fallimenti che supera quello dei successi. Sono identificate varie cause per questa situazione, tra cui il denaro, la scomparsa della spiritualità, il fondamentalismo, la guerra delle civiltà e il predominio della civiltà occidentale.

Forse occorre rinunciare a trovare una teoria unificata che spieghi completamente la complessa e interdipendente realtà attuale. Il libro di Attali sottolinea che nella società attuale, la gestione dei beni rari si affida al mercato per i beni privati ​​e alla democrazia per i beni pubblici. Tuttavia, si sostiene che il mondo attuale non è più chiuso come in passato, e questa dinamica diversa minaccia di far deragliare il mondo.

Vengono esplorate le possibilità di cambiamento positivo e crescita che potrebbero verificarsi entro il 2030. Si menzionano cambiamenti demografici, come l'aumento della popolazione, l'urbanizzazione e l'espansione delle classi medie in Asia. Si discute anche delle innovazioni tecnologiche imminenti, come i Big Data, la stampa 3D, l'intelligenza artificiale, la robotica, le nanotecnologie, la genomica e le neuroscienze. Questi progressi potrebbero avere un impatto significativo su settori come la salute, l'istruzione, il lavoro e l'ambiente.
Purtroppo tali sviluppi positivi non saranno sufficienti per creare un mondo più armonioso.

Infine, si discute sull'importanza di agire su sé stessi e sul mondo. Si incoraggiano i singoli a prendere coscienza dell'inevitabilità della morte, a rispettarsi e prendersi sul serio, a sviluppare opinioni sul futuro del mondo, a considerare la felicità degli altri come collegata alla propria, a essere preparati per affrontare crisi e fallimenti, a non considerare nulla come impossibile e infine a mettere in atto progetti che abbiano significato per sé stessi e per il mondo.

"[...]l’altruismo è la chiave della sopravvivenza dell’umanità. [...] è necessario sviluppare il prima possibile uno stato di diritto democratico planetario in grado di garantire i diritti politici ed economici delle generazioni attuali e future".

In sintesi, il saggio di Jacques Attali offre un'analisi critica della situazione attuale e delle prospettive future del mondo. Propone soluzioni individuali e collettive per affrontare le sfide globali e promuovere un futuro migliore per l'umanità. La lettura invita a riflettere sulle responsabilità di ciascuno nell'apportare cambiamenti positivi e costruttivi per il bene comune.

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