"La vittima è l’eroe del nostro tempo. Essere vittime dà prestigio, impone ascolto, promette e promuove riconoscimento, attiva un potente generatore di identità, diritto, autostima. Immunizza da ogni critica, garantisce innocenza al di là di ogni ragionevole dubbio. Come potrebbe la vittima essere colpevole, e anzi responsabile di qualcosa? Non ha fatto, le è stato fatto. Non agisce, patisce. Nella vittima si articolano mancanza e rivendicazione, debolezza e pretesa, desiderio di avere e desiderio di essere. Non siamo ciò che facciamo, ma ciò che abbiamo subito, ciò che possiamo perdere, ciò che ci hanno tolto".
Il libro Critica della vittima di Daniele Giglioli (Roma, 1968), pubblicato da Nottetempo, esamina il fenomeno della vittimizzazione e la centralità della vittima nella società contemporanea. L'autore sostiene che essere considerati vittime conferisce prestigio e riconoscimento, protegge dall'accusa e garantisce un senso di identità e autostima.
La vittima viene idealizzata come innocente e immune da ogni responsabilità. L'ideologia della vittimizzazione diventa un mezzo per nascondere le ragioni dei potenti e per occupare una posizione strategica nella società. L'autore critica anche l'approccio umanitario che riduce le vittime a oggetti di compassione senza voce o capacità di deliberazione. Questo modo di pensare si estende sia al contesto pubblico che a quello privato, in cui le persone sono categorizzate come vittime o carnefici, senza considerare le complessità e le sfumature delle loro storie individuali.
L'autore mette in discussione l'assenza di responsabilità e il rifiuto di affrontare le proprie azioni, affermando che questa morale da vittime e mostri genera un clima sociale distorto.
Infine, l'autore critica la tendenza dei media a sensazionalizzare determinati tipi di crimini e a diffondere paura e pregiudizi.
Testo impegnativo, caratterizzato da una scrittura brillante, il pamphlet di Daniele Giglioli genera nel lettore suggestioni e riflessioni.
Nel libro, l'autore, docente di Letterature Comparate presso varie università, espone una critica serrata dell'ideologia vittimaria e mette in discussione le sue implicazioni nella società contemporanea, offrendo un punto di vista provocatorio e incisivo.