Cesare PAVESE

foto scrittoreLa vita
Nasce nel 1908 a Santo Stefano Belbo, una località delle Langhe, in provincia di Cuneo, ultimo di cinque figli. Nel 1914 gli muore il padre. Nel 1926 consegue la maturità classica presso il liceo Massimo d'Azeglio di Torino. Inizia a comporre poesie e vive le prime burrascose esperienze sentimentali. Nel 1930 viene a mancare anche la madre, che fino ad allora aveva sostenuto, da sola e con grande energia, il peso della famiglia. 
Pavese si laurea a pieni voti in lettere a Torino nel 1932, con una tesi sul Walt Whitman, espressione del suo crescente interesse per la letteratura americana. Per motivi di opposizione al regime fascista, nel 1935 conosce prima il carcere, poi il confino a Brancaleone Calabro.
Quando rientra a Torino nel 1936, scopre che la donna, cui era sentimentalmente legato da anni, si è sposata. Seguono anni di intenso lavoro letterario. Escono molti suoi libri e numerose sue traduzioni dall'inglese, che contribuiscono a sprovincializzare la letteratura italiana dell'epoca.
Dopo la guerra soggiorna per un breve periodo a Roma. Nel 1949 conosce l'attrice americana Constance Dowling. 
Protagonista della scena letteraria italiana, Pavese fa parte di quel ristretto gruppo di intellettuali novecenteschi che animano, a Torino, l'attività della casa editrice Einaudi. 
Muore suicida, al culmine del successo, in una camera d'albergo a Torino il 27 agosto 1950.

Le opere
Lavorare stanca (1936); Paesi tuoi (1941); La spiaggia (1942); Feria d'agosto (1946); Il compagno (1947); Dialoghi con Leucò (1947); Prima che il gallo canti (1949); La bella estate (1949); La luna e i falò (1950); Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1951); La letteratura americana e altri saggi (postumo, 1951); Il mestiere di vivere. Diario 1933-1950 (postumo 1952)

Lavorare stanca
Raccolta poetica che adotta un registro antilirico, narrativo e si ispira al poeta americano Walt Whitman. In polemica con l'ermetismo, tutto ripiegato sul soliloquio, il libro si apre al mondo esterno, ritrae figure, mestieri e situazioni quotidiane.

Paesi tuoi
Alcuni dei temi cari alla narrativa americana dell'epoca, come l'incesto, la violenza e la morte vengono trasposti da Pavese nella cornice dell'aspra campagna piemontese.

La spiaggia
Racconto lungo, in cui Pavese rivolge la sua attenzione al mondo borghese. Ambientato sulla riviera ligure d'estate, animata da una folla di personaggi coinvolti in conversazioni oziose e discorsi inutili, La spiaggia getta luce sulla crisi coniugale tra Doro, un amico di vecchia data del narratore e la giovane moglie Clelia, attorno alla quale ruota la vita della spiaggia.

Il compagno
Rappresentazione del conflitto fra la vocazione tutta intellettuale all'appartata osservazione  di se stessi e del mondo circostante e la necessità, invece, di impegnarsi concretamente nell'azione politica. Alla fine il protagonista, Pablo, spinto dall'amore per una donna, decide di partecipare alla lotta armata.

Dialoghi con Leucò
In quest'opera narrativa Pavese si misura direttamente con la dimensione del mito. La mitologia viene calata nello scabro paesaggio piemontese. È il libro più difficile di Pavese e forse quello che gli fu più caro. La materia trattata nei dialoghi appartiene all'esperienza più intima dello scrittore, quasi che egli tenti di riportare il suo caso personale alla dimensione degli archetipi dell'inconscio collettivo I temi che ricorrono sono quelli del sangue, del sesso, l'infanzia tragica, la madre e la morte. Il libro risente delle letture e degli interessi culturali di Pavese; gli autori da cui trae spunto sono Freud, Frazer, De Martino, Jung e Kerényi.

Prima che il gallo canti
Comprende due romanzi brevi: Il carcere e La casa in collina (vedi scheda-recensione). Specialmente quest'ultimo riveste particolare importanza in quanto il protagonista Corrado rappresenta l'alter-ego dell'autore, alle prese con i contrastanti sentimenti verso la Resistenza, l'impegno politico e l'assorbimento egotistico nelle proprie vicende personali.

La bella estate
Si compone di tre racconti: La bella estate, Il diavolo sulle colline e Tre donne sole. L'autore descrive l'ambiente medioborghese della società cittadina e si sofferma, in particolare, sui temi della solitudine, dell'alienazione e della difficoltà di vivere.

La luna e i falò
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La letteratura americana e altri saggi
Raccoglie gli articoli e i saggi scritti da Pavese tra il 1930 e il 1950. Una sorta di autobiografia culturale che affianca il lavoro di Pavese come narratore e poeta e testimonia dell'aspirazione dello scrittore a rinnovare il panorama letterario italiano e a uscire dai canoni superati dell'accademia. Occuparsi della letteratura di un paese dinamico e irrequieto come gli Stati Uniti d'America, di scrittori come Dreiser, Lewis, Anderson, Lee Masters, Melville al tempo dell'Italia fascista è un atto rivoluzionario. Attraverso la letteratura americana, Pavese cerca le radici genuine del linguaggio e un contatto più vero con le cose. Propone inoltre una figura nuova e più moderna di uomo.

Il mestiere di vivere
Il bellissimo e toccante diario dello scrittore, iniziato nel 1935 al confino e pubblicato postumo, tutto autosservazione ed ossessiva introspezione. Affiora con evidenza la propensione dell'autore, temperamento scontroso e solitario, al suicidio, definito da egli stesso "il vizio assurdo". Il diario si conclude con queste amare e lapidarie considerazioni: "Tutto questo fa schifo. Non parole. Un gesto. Non scriverò più".

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Raccolta poetica, di impianto lirico, di ispirazione decadente e dannunziana, radicalmente opposta alle prosastiche composizioni di Lavorare stanca, la sua prima opera in poesia.

Temi
Anche se Pavese per certi versi arricchisce la letteratura neorealista allora in voga con riferimenti concreti alla sua regione e alla realtà politica e sociale dell'epoca, la sua vera vocazione sono i temi esistenziali: l'interiorità, l'introspezione, l'ossessiva autoanalisi, l'inquietudine, lo sradicamento, la solitudine e l'incapacità e impossibilità di comunicare. In questo Pavese è assai vicino agli stilemi del Decadentismo.
I personaggi e i luoghi del suo Piemonte sono filtrati alla luce della memoria e del mito. 
Per Pavese le esperienze fondamentali della vita di ogni individuo avvengono nell'infanzia, i nostri miti personali si formano in quel periodo. La maturità, invece, porta a un allontanamento, a uno sradicamento, a un inaridimento, porta alla solitudine. 
Molti personaggi di Pavese (uno su tutti l'Anguilla de La luna e i falò) tornano dalla città alla campagna in cerca del sapore e delle esperienze della propria infanzia, in fuga da una vita cittadina caratterizzata dalla banalità e dall'inautenticità. La stessa "arte moderna - afferma Pavese -, è, in quanto vale, un ritorno all'infanzia. Suo motivo perenne è la scoperta delle cose, scoperta che può avvenire, nella sua forma più pura, soltanto nel ricordo dell'infanzia".
Pavese vive drammaticamente la solitudine e l'impossibilità e incapacità di comunicare. Le esperienze amorose, peraltro sempre deludenti, e l'impegno politico che egli quasi si autoimpone, costituiscono un tentavo di uscire dalla tragica condizione di isolamento.

Dal punto di vista stilistico Pavese mette a frutto la lezione degli americani, adottando uno stile secco, rapido, disinvolto, con grandi concessioni ai ritmi e alle costruzioni della lingua parlata e con la fusione della lingua al lessico dialettale.

Bibliografia
Cudini P., Conrieri D. Manuale non scolastico di letteratura italiana, Milano, Rizzoli, 1992
Davico Bonino G. Novecento italiano, Torino, Einaudi, 2008
Guglielmino S. Guida al Novecento, Milano, Principato, 1971
La letteratura italiana (CD-ROM), Milano, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2003
Spagnoletti G. Storia della letteratura italiana del Novecento, Roma, Newton Compton, 1994

I libri di Cesare Pavese

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Pagina aggiornata il 19.05.11
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