Shane O’Mara è professore di Experimental Brain Research e direttore di ricerca presso il Trinity College di Dublino. È stato responsabile del Trinity College Institute of Neuroscience, uno dei centri di eccellenza mondiale per le neuroscienze. Nel libro esplora in profondità il potere e l'importanza del camminare nella nostra vita quotidiana e ai fini del nostro benessere, secondo la prospettiva scientifica di un neuroscienziato. Il libro offre una visione completa di come il camminare influenzi la nostra salute fisica e mentale, il nostro umore, la creatività e persino le relazioni sociali.
L'autore inizia il libro sottolineando come l'atto di camminare si rifletta sulla nostra identità e sulla nostra esperienza come esseri umani. Questa prospettiva viene supportata da citazioni di esperti, come il neurologo e fenomenologo Erwin Straus, che hanno rimarcato come la postura eretta e il camminare siano fondamentali per la nostra relazione con il mondo.
Una delle principali affermazioni del libro è che il camminare è un'attività olistica che apporta benefici in ogni ambito della nostra esistenza. Viene sottolineato come camminare possa migliorare la salute fisica, prevenire problemi come il dolore alla schiena e persino contribuire a rallentare l'invecchiamento del cervello.
Da esperimenti condotti su persone non allenate che hanno superato i 60 anni, sono stati dimostrati i benefici che il camminare apporta a cuore, cervello e intestino e che si riflettono anche in una riduzione di tutti i fattori di rischio cardiovascolari, in un calo dei trigliceridi e degli indici di infiammazione, nell'aumento del colesterolo "buono" (HDL), nella riduzione di peso con conseguente prevenzione dell'obesità e nel miglioramento della sensibilità all'insulina. Muoversi stimola la produzione del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (o Vegf, vascular endothelial growth factor). Camminare contribuisce inoltre a prevenire e curare la depressione.
L'autore stesso, servendosi dello smartphone e delle app dedicate, si impegna ogni giorno a fare un numero conguo di passi:
"La mia app da camminatore mi sprona all’azione, questo è poco ma sicuro. Il contapassi è la voce della coscienza. Punto sempre a fare almeno 9 500 passi al giorno, ciascuno dei quali viene registrato dal telefono, ma preferisco totalizzarne 12 000 e mi ritengo davvero soddisfatto solo quando supero i 14 000. Al momento di solito raggiungo l’obiettivo di 9.500 passi quasi ogni giorno del mese, arrivando però a 12 000 all’incirca diciotto volte e a 14 500 all’incirca dieci volte. Senza lo smartphone non potrei mai ricordarmi questi numeri con esattezza. La mia memoria sarebbe del tutto inaffidabile. E va bene cosí: è meglio sbarazzarsi di questi compiti noiosi affidandoli ai robot da tasca."
Nel suo prosìeguo, il libro mette in luce come passeggiare possa migliorare la nostra creatività e la nostra capacità di risolvere problemi. Citazioni di filosofi e scrittori come Friedrich Nietzsche e Henry David Thoreau evidenziano come camminare possa stimolare il pensiero e la riflessione.
Il saggio di O'Mara affronta anche il tema dell'importanza di camminare in città e come la progettazione delle aree urbane influenzi la nostra mobilità e la nostra salute. L'autore auspica la creazione di spazi pedonali sicuri e accoglienti nelle città. Sarebbe di pubblica utilità, secondo l'autore, classificare le città secondo un "indice di accessibilità pedonale".
Il libro sottolinea il legame tra l'andare a piedi e la natura, evidenziando come camminare in ambienti naturali possa avere un impatto positivo sulla nostra salute mentale e sul nostro benessere complessivo.
L'ultimo capitolo è dedicato al camminare in gruppo e sottolinea come il camminare non debba essere per forza un'attività solitaria, ma anzi come passeggiare stimoli la socialità e la conversazione. Quando marciare insieme agli altri non rappresenti una vera e propria forma di azione o di protesta politica. Passa poi in rassegna alcune affascinanti figure che soltanto apparentemente sono camminatori solitari: il pellegrino, il boulevardier e il flâneur. A sostegno delle proprie tesi sulla dimensione sociale delle passeggiate, O'Mara cita Mark Twain:
"La vera bellezza dell’andare a piedi non sta nel camminare o nel paesaggio, ma nel parlare. Camminare è perfetto per dare il tempo al movimento della lingua e per tenere il sangue e il cervello svegli e attivi, e il paesaggio e gli odori silvestri sono perfetti per ammaliare in maniera sotterranea e discreta e dare sollievo agli occhi, all’anima e ai sensi, ma il piacere supremo viene dal parlare".
In conclusione, Camminare può cambiarci la vita è un libro che celebra l'atto semplice ma potente del camminare e dimostra come possa avere un impatto significativo sulla nostra salute, creatività e benessere generale. È un'opera che incoraggia il lettore a considerare il camminare come un elemento essenziale per migliorare la qualità della propria vita.