Elettra D’Amico    5° E         29-10-2004

Analisi dell’opera d’arte “Violino e brocca”

Nome dell’artista: Georges Braque

Titolo dell’opera: Violino e brocca

Movimento artistico di appartenenza: Cubismo analitico

Periodo in cui ha operato: 1900

Situazione storica: Guerra civile spagnola, prima guerra mondiale.

Punti di riferimento appartenenti ad un determinato periodo: Sigmund Freud studia la psicoanalisi; Albert Einstein matura elaborazioni teoriche dimostranti che lo spazio e il tempo non sono entità assolute, tra loro distinte e indipendenti; stavano destando scalpore le riflessioni del filosofo Henri Bergson, secondo il quale l’energia fondamentale che muove l’universo è quella che egli definisce slancio vitale e che consiste in un irresistibile impulso a creare forme e situazioni sempre nuove e imprevedibili.

Atemporalità: non c’è nessun carattere che possa inserire l’opera in un determinato periodo.

Il soggetto: Una brocca sopra un tavolo e un violino.

Taglio fotografico:

Espressività: i colori smorti esprimono una notevole malinconia.

Metafore: la prospettiva tradizionale non soddisfa Braque perché, meccanizzata com’è, non dà mai il possesso delle cose.

Simboli: lo spazio sembra solidificarsi e confondersi con i vari oggetti con i quali interagisce e ai quali si mescola come se fosse costituito dalla stessa materia.

Indicatori: i vari oggetti, pur essendo composti in modo simmetrico non hanno nessun rapporto di spazio tra loro. Per logica, il piano su cui poggia la brocca dovrebbe essere dietro quest’ultima e invece quasi la attraversa, intersecandone la pancia con alcune sfaccettature. Il violino, a sua volta, è nel contempo sopra e dentro al tavolo, mentre il foglio di carta con l’angolo piegato si stacca nettamente dal muro sul quale è conficcato il chiodo finendo per sovrapporsi in parte al piano del tavolo.

L’ambiente: una stanza.

Valenze simboliche del colore e della luce: in un primo momento troviamo difficoltà a scorgere nel dipinto forme note, ma, mano a mano che il nostro occhio si sarà abituato alla forte frammentazione delle immagini, alcuni oggetti cominceranno a prendere corpo.

Persistenza nella memoria: gli oggetti ritratti nel dipinto hanno forme elementari e il titolo stesso richiama alla memoria i soggetti dell’opera.

 Scelta del soggetto: in essa appare con tutta evidenza lo sforzo che Braque e Ricasso stavano compiendo in quel periodo al fine di superare definitivamente sia la pittura impressionista che quella dei Fauves. L’elemento importante non è tanto la scelta del soggetto ma il modo in qui esso viene scomposto.

Tecnica utilizzata: scomposizione dei volumi.

Strumenti: olio su tela, pennello.

Composizione: al centro, leggermente spostata a sinistra, vediamo una brocca appoggiata su un tavolo quadrato; in basso, leggermente spostato verso destra, riconosciamo un violino; al centro in alto, un chiodo conficcato nella parete regge alcuni fogli di carta, subito sotto un altro foglio con l’angolo destro superiore piegato. Sulla destra infine si può riconoscere una cornice orizzontale, forse uno zoccolo della parete.

Linee forza: le linee più forti sono quelle che definiscono gli spigoli e gli angoli di tutte le scomposizioni dei volumi.

Prospettiva: la prospettiva è tralasciata, in quanto essa, secondo il pittore non è in grado di far entrare in possesso dei soggetti ritratti.

Plasticità:

Volume: i volumi sono scomposti ed enfatizzati da linee forti.

Geometricità: le forme geometriche sono un presupposto del cubismo, infatti l’opera ne è ricca, tranne che per le forme dei fianchi del violino, che sono arrotondati.