Valentina, diciassettenne di buona famiglia, soffre di bulimia e anela all'amore del padre, il quale è stato educato rigidamente in un collegio militare alla disciplina, all'obbedienza e all'onore. I genitori della ragazza sono separati.
La madre, prostrata e resa apatica da una cupa depressione, inizia la protagonista (ed io narrante) ai cocktail di alcol e psicofarmaci, nella disperata ricerca di soffocare il male di vivere che attanaglia entrambe.
Valentina ha un ragazzo, Vittorio, che però non vuole essere esclusivo: "Quando ami qualcuno con la testa e con la carne, sei borderline", riflette la protagonista. Un amore folle, il suo, dettato da un oscuro bisogno di colmare un vuoto. “Una costante richiesta di rassicurazioni e di protezione", insufficiente per legare gli uomini della sua vita.
A scuola viene bocciata, perché è un disastro in latino e greco e in tutte le altre materie, escluso l’italiano. Delusa da Vittorio, che va in vacanza con la sua fiamma, la bella Fleur, Valentina, lei pure in vacanza, si abbandona a un sesso disordinato e alle droghe pesanti.
"Ero una voragine vuota, e cercavo di riempirmi cacciandomi dentro di tutto".
Il padre la spedisce in un collegio femminile nel New Hampshire. Adesso il genitore frequenta una poetessa femminista, Annamaria, mentre la madre si è messa con un eccentrico predicatore. La scuola continua ad andare malissimo, nonostante la nostra adolescente frequenti "una scuola privata che è un parcheggio per asini ricchi". Continua a tenere una cattiva condotta, che delude le aspettative del padre. È la pecora nera della famiglia allargata:
"Borderline è il nome della mia malattia. La malattia che mi porta a raccontare balle, a essere autolesionista e promiscua sessualmente. La mia malattia è l'impossibilità di essere normale".Valentina tradisce Stash, un brillante artista che è diventato il suo nuovo amore, con gli amici di lui. Non sopporta che qualcuno le voglia bene. Odia sé medesima. Si sente abominevole. Nel frattempo la mamma, ex miss Svezia, si suicida e le lascia in eredità un ampio appartamento e molto denaro. La raggiungono in Italia Stash e Dawn, un'amica americana anoressica che è anche una modella di successo. La protagonista continua la sua vita di sempre. Lasciata la scuola, passa il suo tempo facendo scorpacciate di cibo che poi regolarmente vomita e dedicandosi a uno shopping compulsivo. Prende un diploma (cinque anni in uno) e si iscrive a Lettere. Stash la ama incondizionatamente, in modo autentico e sincero, ma lei continua a tradirlo con uomini che la trattano con indifferenza o con disprezzo.
"Detestavo chiunque mi amasse".
Dawn, l'amica americana, sposa un industriale tessile. Valentina sposa Stash, nella speranza di condurre una vita "normale". Presto però, crudelmente, lo lascia. Diventa l'amante di Marcello, un abbiente dentista che la frequenta soltanto quando non ha di meglio sottomano. Intanto Dawn, raggiunta col matrimonio una rispettabilità borghese, prende le distanze da lei.
Uno psichiatra diagnostica alla protagonista un disturbo borderline di personalità, con tratti istrionici.
Rimasta sola, la ragazza continua a ingerire alcol e psicofarmaci. Raccatta uomini nei locali. Il padre, per darle aiuto, la fa ricoverare in una clinica svizzera.
Nel mentre Valentina riesce faticosamente a laurearsi. Il padre le trova un posto di correttrice di bozze presso un giornale milanese. Un lavoro di routine che l’annoia. Lei talvolta si prostituisce. Ingrassa: a trent'anni pesa 80 chili. Affronta un nuovo ricovero.
Nella clinica psichiatrica conosce un nuovo amore, Fabio. Le ricorda Stash. L'uomo soffre di attacchi di panico. L'innamoramento provoca nella ragazza il rilascio di endorfine naturali, che la fanno stare bene.
Valentina continua a curarsi, trasferendosi in una comunità terapeutica, nel tentativo di abbandonare gli eccessi del passato e ricostruirsi una vita. Suo padre, pur stremato dalle vicende familiari, non l'abbandona mai. La relazione con Fabio si esaurisce. Valentina, pur tra frequenti ricadute e momenti di sconforto, decide che quello che vuole fare è scrivere.
Un libro, quello della Colombani, drammatico e vivace, con un finale aperto. Una testimonianza di come la vita può declinarsi tragicamente in mille modi diversi. La narrazione autobiografica racconta il dolore, il vuoto sconfinato, il nichilismo e la disperazione che caratterizzano un modo particolare di stare al mondo, quello delle persone borderline.