copertina libroRiccardo Staglianò (Viareggio, 1964), redattore di prestigiose testate giornalistiche italiane, affronta il tema della rivoluzione tecnologica e come questa stia cambiando radicalmente il mondo del lavoro. L'autore evidenzia come l'avvento delle nuove tecnologie digitali, come l'automazione, l'intelligenza artificiale e la robotica, stia portando alla sostituzione della forza-lavoro umana in molti settori industriali e professionali.

Il libro mette in luce come i robot industriali, l'automazione nei trasporti e il progresso delle tecnologie digitali abbiano condotto a un significativo azzeramento dei posti di lavoro, rendendo obsoleti mestieri che prima erano imprescindibili. Si tratta di un processo di crescita economica senza occupazione, dove nuove tecnologie stanno eliminando posti di lavoro senza rimpiazzarli con altrettante opportunità.

Staglianò fa riferimento a esempi concreti, come l'utilizzo di robot nell'ambito sanitario per consegnare pasti o medicinali ai pazienti, o software sofisticati che possono sostituire analisti di borsa, consulenti finanziari e persino medici in alcune attività diagnostiche. Le nuove tecnologie stanno cambiando il volto del mondo del lavoro, minacciando non solo le professioni manuali ma anche quelle intellettuali, considerate solitamente sicure e prestigiose.

Il libro esamina l'impatto delle nuove tecnologie sul settore dell'economia, evidenziando l'emergere di aziende innovative come Amazon che stanno riducendo il numero di dipendenti e praticando prezzi più bassi grazie all'automazione dei processi. Viene citato l'esempio dell'e-commerce, che sta riducendo la presenza di librerie indipendenti e sta cambiando il modo in cui vengono distribuiti i prodotti.

Staglianò discute anche dei cambiamenti nel settore dell'istruzione e dell'apprendimento, sottolineando come le videolezioni e i corsi online stiano influenzando il lavoro dei professori e degli insegnanti.

"Due prof star possono insegnare via web a una classe di centomila studenti".
L'autore mette in luce il concetto di "lavoro della folla" o "crowdworking", che offre nuove opportunità di guadagno, ma allo stesso tempo può portare a una maggiore precarietà e sfruttamento per i lavoratori.

Il libro sottolinea infatti come la sharing economy e le piattaforme di crowdworking abbiano portato a una crescente precarizzazione del lavoro, con lavoratori freelance costretti a svolgere micro-task per guadagni minimi, senza alcuna tutela e sicurezza sociale. Il fenomeno della gig economy, in cui lavori temporanei e mal remunerati diventano la norma, è trattato con attenzione, mostrando come queste dinamiche creino disuguaglianze e impoveriscano la classe media.

"I consumatori si avvantaggeranno di prodotti e servizi più economici. I lavoratori giovani che forse apprezzano la flessibilità più che la sicurezza, all’inizio potranno esser contenti. Ma quelli di mezza età, non più così performanti e magari legittimamente stanchi, si sentioranno sempre più minacciati. Non avranno più diritto di tirare il fiato".

La disoccupazione tecnologica, argomento già affrontato in passato da economisti e pensatori come Marx, Keynes e Wiener, è presentata come una sfida globale che richiede risposte organizzate e strutturate per evitare un aumento delle disuguaglianze e una crisi sociale.

La rivoluzione tecnologica è in atto e questo libro mette in luce le insidie che essa presenta alla società, all'economia e al mondo del lavoro. Staglianò invita a una riflessione profonda sulle conseguenze dell'automazione e della digitalizzazione, sottolineando l'importanza di trovare soluzioni equilibrate per evitare che il progresso tecnologico porti a un ulteriore impoverimento della classe lavoratrice.

In conclusione, Al posto tuo di Riccardo Staglianò è un libro stimolante e informativo che affronta con attenzione e consapevolezza i cambiamenti provocati dalla rivoluzione tecnologica nel mondo del lavoro. L'autore fornisce una panoramica chiara e approfondita dei pericoli e delle opportunità che la tecnologia sta portando alla nostra società, invitando a una riflessione critica sulla necessità di questi cambiamenti senza tralasciare l'importanza di garantire giustizia ed equità per tutti i lavoratori.

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