E se tu sarai solo, tu sarai tutto tuo.
(Leonardo da Vinci)
Chi vola alto è sempre solo.
(Nurejev)
Il refrigerio della solitudine.
(C. Pavese)
La mia esperienza è sempre consistita nel rimanere
totalmente solo.
(F. Bacon, Conversazioni con David Archimbaud)
Chi mai può vantarsi d'esser capito?
Moriamo tutti incompresi.
(H. de Balzac)
E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.
Non sciuparla portandola in giro
in balía del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.
(C. Kavafis, Cinquantacinque poesie)
[Trarre sostentamento] nella comunicazione di uno spirito
solitario con se stesso.
(N. Hawthorne)
La nostra storia è scritta da isolati
(...) San Francesco, (...) lo sdegnoso Dante (...),
Leonardo, il genio che anticipa il futuro, pensa che
per essere veramente se stessi bisogna essere soli
(...) Colombo (...) Galileo rivoluziona la conoscenza
dell'universo (...) Goldoni (...) Pirandello.
(E. Biagi)
Tutti coloro che prendono seriamente se
stessi e la vita, vogliono stare soli, ogni tanto. La
nostra civiltà ci ha così coinvolti negli aspetti
esteriori della vita, che poco ci rendiamo conto di
questo bisogno, eppure la possibilità che offre, per
una completa realizzazione individuale, sono state
messe in rilievo dalle filosofie e dalle religioni di
tutti i tempi. Il desiderio di una solitudine
significativa non è in alcun modo nevrotico; al
contrario, la maggior parte dei nevrotici rifugge
dalle proprie profondità interiori, ed anzi,
l'incapacità di una solitudine costruttiva è per se
stessa un segno di nevrosi. Il desiderio di star soli
è un sintomo di distacco nevrotico soltanto quando
l'associarsi alla gente richiede uno sforzo
insopportabile, per evitare il quale la solitudine
diviene l'unico mezzo valido.
(K. Horney, I nostri conflitti interni)
Si è soli con tutto ciò che si ama.
(Novalis)
Chi comunica poco cogli uomini, rade volte
è misantropo.
(G. Leopardi)
I legami fra una persona e noi esistono
solamente nel pensiero. La memoria,
nell'affievolirsi, li allenta; e, nonostante
l'illusione di cui vorremmo essere le vittime, e con
la quale, per amore, per amicizia, per cortesia, per
rispetto umano, per dovere, inganniamo gli altri, noi
viviamo soli. L'uomo è l'essere che non può uscire
da sé, che non conosce gli altri se non in se
medesimo, e che, se dice il contrario, mentisce.
(M. Proust, Alla ricerca del tempo
perduto)
Non sono a mio agio fra la gente.
(A. Einstein)
Sono sempre stato un isolato, un
solitario.
(U. Simonetta)
Un vero uomo libero non è a suo agio in
nessun luogo.
(A. Frassard)
Io sono allegramente triste e socialmente
solitario.
(E. Ambasz, architetto)
La mia natura, portata al silenzio e alla
riflessione, aveva sempre provato un certo disgusto
per ogni forma di frastuono o di clamore, per ogni
manifestazione di quell'allegria portata all'eccesso
che tanto spesso sconfina nella violenza. Avevo
sempre odiato la gozzoviglia goliardica e
carnevalesca.
(P. Maurensig, La variante di Luneburg)
Per meditare, dovreste chiudervi in voi stessi o ritirarvi in
un luogo isolato o in una foresta. (...) Inoltre, meditando su Dio
in solitudine, la mente acquisisce conoscenza, calma e devozione. Ma
la stessa mente si degrada se abita nel mondo. Nel mondo c'è un
solo pensiero: "donne e oro".
(The Gospel of Sri Ramakrishna)
Rapinarti del silenzio, non è già un crimine?
(G. Ceronetti, Un viaggio in Italia)
Bastano le cose viste e udite perché il giorno abbia malitia
sua, le simpatie superficiali a rallegrarlo: una profondità
umana è subito molestia, poi a poco a poco, dolore. Non voglio
offrire il corpo nudo, senza riparo, ai chiodi che volano per l'aria
smaniosi di conficcarsi.
(G. Ceronetti, Un viaggio in Italia)
Soli si vive come un Brahman, a due come un Dio, a tre come in
famiglia; di più è un grido di guerra.
(salmi dei monaci buddisti, citato da Grimm)
E l'idea della baracca, dopo tutto, non è di Ira. Ha una
storia. Era di Rousseau. Era di Thoreau. Il palliativo della capanna
primitiva. Il posto dove sei ridotto all'essenziale, dove torni -
anche se non è da lì che vieni - a decontaminarti e a dispensarti
dall'impegno di lottare. Il posto dove ti togli - come un insetto
durante la muta - le divise che hai indossato e i costumi che ti sei
messo sulle spalle, dove ti spogli delle tue umiliazioni e del tuo
risentimento, delle concessioni che fai al mondo e della sfida che
gli lanci, della tua manipolazione del mondo e dei suoi
maltrattamenti. L'uomo che invecchia se ne va nei boschi: il
pensiero filosofico orientale abbonda di questo motivo, il pensiero
taoista, il pensiero indù, il pensiero cinese. L'"abitante
della foresta", ultima tappa sulla strada della vita. Pensate a
quei dipinti cinesi del vecchio ai piedi della montagna, che
rinuncia al tumulto dell'autobiografico. Era entrato vigorosamente
in competizione con la vita; ora, calmatosi, indossata una faccia austera,
entra in competizione con la morte, l'ultimo ineluttabile impegno
che gli resta.
(P. Roth, Ho sposato un comunista)
Ciò che vedeva era soltanto questo: comicità e miseria,
comicità e miseria.
E allora, insieme con la pena e l'orgoglio della conoscenza, venne
la solitudine, perché gli riusciva intollerabile la vicinanza degli
inetti con lo spirito gaiamente ottenebrato, e il marchio che lui
recava sulla fronte li respingeva.
(T. Mann, Tonio Kröger)
L'essenza della narrativa è il lavoro solitario: il lavoro
della scrittura, il lavoro della lettura.
(J. Franzen, Come stare soli)
Non occorre che tu esca di casa. Resta al tuo tavolo e
ascolta.
(F. Kafka)
Perché questo è l'ostacolo, la crosta da rompere: la
solitudine dell'uomo - di noi e degli altri.
(C. Pavese, Saggi letterari)
Temperamento piuttosto incline a solitudine, inetto a cicalare
con brio, alieno dalla mondanità, io avvicino e frequento i miei
simili con una certa fatica e una certa titubanza e con fatica i
più virtuosi di essi. Davanti a chiunque rivivo gli attimi di uno
scolaro all'esame. Mi diletto invece di chiare algebre alle ore di
"loisir". Che non ti snervano quanto una conversazione da
salotto; ove, a me, m'incorre l'obbligo di fingermi spiritoso e
intelligente, non avendo né l'una né l'altra qualità.
(C.E. Gadda, Intervista al microfono ne I viaggi la
morte)
La solitudine è l'elemento vitale dello scrittore.
(S. Marai,
Confessioni di un borghese)
Io sono
una persona che sta molto sola; delle mie sedici ore di veglia
quotidiane dieci almeno sono passate in solitudine. E non potendo,
dopo tutto, leggere sempre, mi diverto a costruire teorie le quali,
del resto, non reggono al minimo esame critico.
(G. Tomasi di Lampedusa, Letteratura inglese)
Ero
abituato a essere indipendente, a star solo la maggior parte del mio
tempo, detestavo la truppa, aborrivo la massa, e tutte quelle urla
cento volte, mille volte ripetute dalla stessa bocca.
(T. Bernhard, Un bambino)
Noi
viviamo come sogniamo, soli.
(J. Conrad)
La
nostra solitudine è la nostra nobiltà. La nostra solitudine è la
nostra gioia.
(A. Savinio)
Ho
conquistato la solitudine. Solo di quella sono fiero. È la
socialità più vera.
(O. del Buono)
[...]
Chi vive semplicemente la propria vita, non vive. [...] Non bisogna
solo vivere la vita, bisogna costantemente inventarla,e questo
significa raccontare. [...] Scrivere è un lavoro solitario. Leggere
è un lavoro solitario. La letteratura è una forma di solidarietà
fra solitari.
(P. Bichsel)
L'uomo
nasce nudo e muore solo.
(G. Arosio, medico)
Il cuore nella
solitudine e nella pace va a poco a poco obbliando i suoi affanni;
perché la pace e la libertà si compiacciono della semplice e
solitaria natura.
(U. Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis)
Nelle arti, nella
musica, nella filosofia e in quasi tutta la letteratura seria, la
solitudine e la singolarità sono essenziali [...] Testimoniano
della ricchezza estatica della solitudine. Affermano che soltanto
nella solitudine austera si può percepire la pulsazione della vita
nella sua vibrazione più intensa. Identificano la soledad
con la possibilità stessa di travagli speculativi e costruttivi di
prim'ordine. Come vedremo, è questa la convinzione, spesso
ribadita, di Montaigne nella sua torre; ed è quella dello
Zarathustra di Nietzsche nella solitudine accecante del sole di
mezzogiorno.
(G. Steiner, Grammatiche della creazione)
Nei luoghi
solitari sii una folla per te stesso.
(Tibullo)
Bisogna
riservarsi un retrobottega tutto nostro, del tutto indipendente, nel
quale stabilire la nostra vera libertà, il nostro principale ritiro
e la nostra solitudine. Là noi dobbiamo trattenerci abitualmente
con noi stessi, e tanto privatamente che nessuna conversazione o
comunicazione con altri vi trovi luogo; ivi discorrere e ridere come
se fossimo senza moglie, senza figli e senza sostanza, senza seguito
e senza servitori, affinché, quando verrà il momento di perderli,
non ci riesca nuovo il farne a meno. Noi abbiamo un'anima capace di
ripiegarsi in sé stessa; essa può farsi compagnia; ha i mezzi per
assalire e per difendere; per ricevere e per donare; non dobbiamo
temere di marcire d'ozio noioso in questa solitudine.
(Montaigne, Essais, Libro I, capitolo XXXIX)
C'è un'altra
Solitudine
Che molti muoiono senza aver conosciuto -
Non è una mancanza di amici a causarla
O la sorte di Lot
Ma la natura, a
volte, a volte il pensiero
E chiunque ne è colpito
È più ricco di quanto possano rivelare
I numeri mortali -.
(E. Dickinson)
La capacità di giudizio personale matura nella solitudine con
la riflessione, il dubbio e richiede di saper guardare il mondo con
curiosità, con stupore, con ingenuità, con cuore puro. Tutte cose
che, di solito, non sappiamo fare.
(F. Alberoni, Corriere della Sera, 12 marzo 2007)
Quando sono lontano da casa e mi è impossibile tornare nella
mia stanza e rimanere solo, l'unica mia consolazione è
addormentarmi in pieno giorno. [...] Per diventare scrittore
pazienza e fatica non bastano: si deve anzitutto provare l'impulso
irresistibile a fuggire la gente, la compagnia, la quotidianità, e
a chiudersi in una stanza.
(O. Pamuk, premio Nobel per la letteratura)
Questa è infine la solitudine: avvolgersi nella seta
dell'anima, farsi crisalide e attendere la metamorfosi, che non può
mancare. Si vive intanto delle proprie esperienze e telepaticamente
si vive la vita altrui [...].
Finalmente possiedi solo te stesso. I pensieri altrui non
controllano più i miei; opinioni, capricci altrui non m'angustiano
più. Ora l'anima comincia a maturarsi nella riconquistata libertà
e provo un'immensa pace interiore, un piacere sereno, un senso di
certezza e di responsabilità.
Se rifletto sulla vita sociale che dovrebbe essere una specie di
palestra, non posso ora che giudicarla altro che una scuola di vizi.
Se rechi in te un senso di bellezza, essere costretto a vedere
bruttezza è una vera tortura, che ti spinge ingannevolmente a
ritenerti un martire. Chiudere gli occhi di fronte all'ingiustizia
solo per riguardo t'insegna a poco a poco a diventare un ipocrita.
Abituarti a sopprimere continuamente le tue opinioni e sempre per
riguardo, ti rende vile.
(A. Strindberg, Solo)
Il gelo del sospetto e dell'incomprensione si levò tra me e
gli uomini quando avevo sedici anni, al tempo della licenza
ginnasiale.
(R. Bilenchi, Il gelo)
L'isolamento è per lunghi periodi un isolamento totale del
corpo e dello spirito, e solo assoggettandomi ai miei bisogni in
modo totale e con irrevocabile fermezza io riesco a venire a capo di
me stesso.
(T. Bernhard, La cantina)
Io mi sento me stesso solamente quando sono solo. Il rapporto
con gli altri non mi viene naturale: mi richiede uno sforzo.
(P. Cameron, Un giorno questo dolore ti sarà utile)
La necessità di isolarsi per dedicarsi al proprio lavoro
scientifico è la prima di tutte le necessità di un uomo di
scienza.
(T. Bernhard, Ja)
Il talento lo si sviluppa nella solitudine, mentre il
carattere si consolida nella corrente della vita.
(J.W. Goethe)
Per vivere soli bisogna essere o un animale o
un dio, dice Aristotele. Manca il terzo caso: bisogna essere l'uno e
l'altro, un filosofo.
(F. Nietzsche, Crepuscolo degli idoli) segnalato
da davide
"Solitario", come scrisse paradossalmente Camus in
una delle sue ultime opere (Jonas ou l'Artiste au travail, in
L'Exil et le Royaume, n.d.r.), può essere indistinguibile da
"solidale": tenacemente al fianco della propria anima.
(J. Hillman, Un terribile amore per la guerra)
Tutte le forme di privazione sono grandiose, perché sono
terribili: il Vuoto, l'Oscurità, la Solitudine, il Silenzio.
(E. Burke)
Isolamento significa libertà e scoperta. Un'isola deserta
può essere più eccitante di una metropoli.
(V. Nabokov, Intransigenze)
Solo i fortunati sociali possono ambire alla solitudine con
arie d'idiota superiorità.
(A. Cohen, Bella del signore)
Nessuno sopporta più la solitudine, né l'immobilità.
(P. Morand, Elogio del riposo)
Per uno che spesso passava molti giorni di seguito senza
parlare con qualcuno, fui costretto a domandarmi cos'era crollato
nella gente di ciò che prima la teneva insieme, per rendere
l'incessante chiacchiericcio telefonico preferibile a una
passeggiata sotto la sorveglianza di nessuno, a un momento di
solitudine che permetteva di assimilare le strade attraverso i
propri sensi corporei e di pensare la miriade di pensieri che
ispirano le attività di una città. Per me, faceva sembrare comiche
le strade e ridicole le persone.
(P. Roth, Il fantasma esce di scena)
Si vive bene, tutti soli, si lavora splendidamente, si perde
tempo regalmente.
(T. Scarpa, Kamikaze d'Occidente)
L'uomo per bene è nella società [...] soltanto il malvagio
è solo.
(D. Diderot, Figlio naturale)
La tristezza e la malinconia sono legate alla solitudine, la
contentezza e il piacere al rapporto tra gli uomini.
(A. Ferguson, Saggio sulla storia della società civile)
Non è parlando degli altri, ma curvandosi su di sé, che ci
è possibile incontrare la Verità. Perché ogni cammino che non
conduce alla nostra solitudine o non ne proceda, è deviazione,
errore, perdita di tempo.
(E.M. Cioran, Quaderni)
Un uomo solo è sempre in cattiva compagnia.
(P. Valery)
Solo stando solo un uomo è libero, cioè è lui.
(M. Tobino, Diario)
Tutto il problema della vita è questo: come rompere la
propria solitudine, come comunicare con gli altri.
(C. Pavese, Il mestiere di vivere)
La solitudine è la suprema prova dell'umanità e della
sovranità di un'anima; poiché non è data se non a patto della
completa rinuncia in Dio o a patto che la possanza dell'anima sia
tale da formare il perno incrollabile di un mondo.
(G. D'Annunzio, Trionfo della morte)
Puoi coltivare il vizio della solitudine, il più delizioso di
tutti i peccati. Oh sì. Il vizio della solitudine: poter fare a
meno di chiunque.
(R. Montanari, Strane cose, domani)
Stare da soli, nel senso di "senza un legame sentimentale
stabile", offre opportunità di trasformazione, di riposo, di
pausa, di intraprendenza solitaria, di riflessione, di contatto
nuovo con la natura e con gli altri, di rivisitazione e di messa a
punto di modalità relazionali nuove, di archiviazione di vecchi
modi di essere.
(R. Morelli, La felicità è dentro di te)
[Stare da soli con se stessi è] l'esperienza più decisiva
della vita.
(C.G. Jung)
Si resiste a stare soli finché qualcuno soffre di non averci
con sé, mentre la vera solitudine è una cella intollerabile.
(C. Pavese)
Perché la solitudine è così terribile? Perché noi, come
individui isolati, non esistiamo. La nostra lingua, le nostre
emozioni, il modo di comportarci, le mete, le speranze le prendiamo
dai genitori, dai maestri, dagli amici, dagli altri. Viviamo nella
nostra comunità come il bambino nel ventre della madre, fuori c'è il
deserto, l'esilio: trovarsi fra gente che non conosci e che non ti
conosce, che non ami e che non ti ama, a cui non sai cosa dire e che
non ha nulla da dirti.
(F. Alberoni, Corriere della sera, 1 nov. 2010)
Vivo solo e in pace. Vado a letto ogni sera alle dieci e
dormo senza sogni. Mi alzo ogni mattina alle quattro per lavorare a
un articolo o una conferenza. Le mie passioni si sono spente tutte.
Mi sono persino comprato un bastone da passeggio in un negozio di
antiquariato a Bruxelles. Donne e uomini, denaro, potere e
celebrità, tutto mi ispira squallore. Solo ogni tanto vado a fare
quattro passi fra concetti e idee. Leggo trecento pagine al giorno.
Mi chino e raccolgo qua e là una citazione o una nota a margine.
(A. Oz, La scatola nera)
La massima sventura è la solitudine.
(C. Pavese, diario)
Bisogna essere molto forti per amare la solitudine.
(P.P. Pasolini)
Era sottinteso che quando non lavorava, non mangiava, né dormiva,
avrebbe senz'altro preso parte almeno a qualcuno dei trattenimenti
collettivi; fare qualsiasi cosa che potesse far pensare al gusto
della solitudine, persino andare a spasso da soli, così, per
sgranchirsi le gambe, avrebbe costituito un atto piuttosto
pericoloso. C'era una parola per definirlo, in neolingua:
vitimprop (vita in proprio), che stava a significare insieme
individualismo ed eccentricità.
(G.
Orwell, 1984)
La mia grandezza: la solitudine.
(P. Handke, Il peso del mondo)
Bisogna riservarsi un retrobottega tutto nostro, del
tutto indipendente, nel quale stabilire la nostra vera libertà.
(M. de Montaigne, "De la solitude" in Saggi)
L'uomo di oggi non è più capace di stare solo perché ha
sempre davanti il vuoto, e stare nel vuoto è un'assurdità.
Specialmente i giovani ne hanno paura, e infatti aumentano gli
ingredienti del rumore, del suono violento.
Invece, riflettere su se stessi, come invita a fare Sant'Agostino
nel suo celebre appello, è l'esercizio più esaltante e più difficile
in assoluto. È una
straordinaria avventura alla scoperta dell'Io. Il silenzio aiuta a
non fermarsi alla superficie delle cose. a non restare prigionieri
della banalità, del luogo comune, dell'ovvietà e della volgarità.
(monsignor G. Ravasi in A. Galdo, Non sprecare)
La solitudine mi devasta; la compagnia mi opprime.
(F. Pessoa)
[...]Scipione, [...] di sé aveva detto di "non essere mai
stato così operoso come quando non aveva nulla da fare, e mai meno
solo di quando era solo con se stesso".
(S. Zweig, "Cicerone" in Momenti fatali)
La capacità di stare soli è la condizione prima per
la capacità d'amare.
(E. Fromm, L'arte d'amare)
Nell'essere solo l'individuo si realizza nella
solitudine e crea un legame o un senso di relazione fondamentale
con gli latri. La solitudine, invece di separare l'individuo o
di causare una rottura o una divisione del sé, espande
l'interezza dell'individuo, la sua percettività, sensibilità e
umanità.
(C. Moustakas, Loneliness)
Quando un uomo ha imparato - e non sulla carta -come
restare solo con la propria sofferenza, come superare il suo
desiderio di fuggire, allora gli è rimasto poco altro da
imparare.
(A. Camus)
Essere umano significa essere solo. Continuare a
divenire una persona significa esplorare nuove modalità per
riposare nella nostra solitudine.
(R. Hobson)