Adesso siamo tutti lavoratori della
conoscenza alle dipendenze di industrie della
conoscenza.
(T.A. Stewart, Il capitale intellettuale)
Ogni vita economica è espressione di una vita dell'anima.
(O. Spengler, Il tramonto dell'Occidente)
Gli imprenditori sono dei cannibali: nel
momento in cui uno di loro è in difficoltà pensano
solo a come spartirsi l'azienda in pericolo, a come
spolparla.
(A. Rizzoli jr)
L'Europa delle conoscenze e delle idee,
non si costruirà in opposizione a quella degli
scambi commerciali: l'una e l'altra avanzeranno
fianco a fianco.
(A. Ruberti)
La perdita del posto di lavoro diventa una
specie di tragedia cosmica, per cui si deve marciare
per le strade, mentre dovrebbe essere un fenomeno
normale nell'economia di un paese.
(F. Tatò, A scopo di lucro)
Il segreto dell'industria moderna è l'uso
intelligente dei sottoprodotti.
(R. Lewis, Il più grande uomo scimmia
del Pleistocene)
Sii sempre molto imprudente, piccolo mio;
è il solo modo per avere un po' di piacere a vivere
nella nostra epoca di manifatture.
(J. Giono, L'ussaro sul tetto)
Non consiste tanto la prudenza della economia nel sapersi
guardare dalle spese, perché sono molte volte necessarie, quanto in
sapere spendere con vantaggio.
(F. Guicciardini, Ricordi politici e civili)
Ogni attività artigianale e professionale
ha il suo duro apprendistato, le sue regole, anni di
lavoro, lacrime e sangue.
(E. Ferrero)
L'operaio di una città moderna usufruisce
oggi di un benessere materiale superiore a quello di
un nobile dei secoli scorsi.
(I. Silone)
Le piccole teste sono soggiogate dall'idea
dell'uniformità, la quale poi è comoda perché dispensa dal pensare.
I gretti ammiratori di un aspetto solo, ben ordinato
crederebbero di peccare soggiungendo varietà, che
senza mutare il sistema generale sarebbero un guastar
l'opera loro.
(Romagnosi)
Le piccole comodità non sono
psicologicamente meno importanti dei grandi guadagni.
(S. Vertone)
Il commercio è la scuola della frode.
(Vauvenargues)
Quando un'innovazione è troppo difficile
da introdurre è segno che non è punto necessaria.
(Vauvenargues)
Alcuni in gioventù hanno imparato un
certo mestiere, per esercitarne un altro,
diversissimo, tutta la vita.
(J. de la Bruyere)
Il successo produce successo, come il
denaro produce denaro.
(N. de Chamfort)
Gli economisti sono ottimi anatomisti e
pessimi chirurghi: operano a meraviglia sul morto e
massacrano il vivo.
(N. de Chamfort)
Chi ha fretta di arricchire non si
conserverà innocente.
(Proverbi)
Mediocre e strisciante, e si arriva a
tutto.
(Beaumarchais, Il matrimonio di Figaro)
Nessun pasto è gratis.
(M. Friedman)
Se il denaro, secondo Augier, viene al
mondo con una macchia di sangue sulla guancia, il
capitale nasce grondante sangue e fango dalla testa
ai piedi.
(K. Marx, Il capitale)
E ricordatevi che gli è maggiore
difficultà venire di un grado basso a uno mediocre,
che non è da uno mediocre venire a uno sommo.
(F. Guicciardini, Discorsi politici)
Il comunismo è il potere sovietico più
l'elettrificazione di tutto il paese.
(Lenin)
Il comunismo è l'esasperazione del cancro
burocratico che ha sempre roso l'umanità.
(F.T. Marinetti, Al di là del Comunismo)
La civiltà capitalistica è la civiltà
del risparmio.
(P. Gobetti)
Tu vorresti roba: vivi secondo Dio e
parcamente e non voler le pompe e le vanità e a
questo modo risparmierai e avrai più roba.
(G. Savonarola)
Conviene giuocare e spendere bei
quattrini.
(Lorenzo de' Medici)
Metà dei danni di un Paese dipendono
dall'accanimento con cui i cattivi capi frenano,
ostacolano e paralizzano quelli intraprendenti ed
attivi. E devo aggiungere che questi personaggi
riescono quasi sempre a farla franca, perché sono
abilissimi nel vendersi. Ma soprattutto perché i
vertici delle istituzioni che dovrebbero controllare
il loro operato sono superficiali. Non compiono
indagini accurate, non si preoccupano di scoprire
cosa hanno fatto di negativo. Prendono per buone le
loro dichiarazioni, i loro resoconti, le loro
vanterie.
(F. Alberoni)
Il debito pubblico americano è così
grande che può badare a se stesso.
(R. Reagan)
Oggi la nostra teologia è l'Economia.
(J. Hillman, Il potere)
L'uomo energico, l'uomo di successo, è
colui che riesce, a forza di lavoro, a trasformare in realtà le sue fantasie
di desiderio.
(S. Freud)
- Qual è quell'animale cieco, sordo,
tardigrado, impotente, ostinato, che ogni cosa dimentica, nulla
capisce, e persevera nell'errore?
- Il risparmiatore, il risparmiatore!
(A. Cajumi, Pensieri di un libertino)
La prima delle cose necessarie è di non
spendere quello che non si ha.
(M. d'Azeglio)
Alcuni vedono le cose come sono e dicono
perché? Io sogno cose non ancora esistite e chiedo perché no?
(G.B. Shaw)
Una persona intelligente deve dedicarsi
ad acquisire quel che è strettamente necessario, per non dipendere
da nessuno; ma se, raggiunta questa sicurezza, perde tempo per
aumentare la sua ricchezza, è un poveraccio.
(Stendhal)
Nessuna democrazia dotata di libera stampa ha mai sofferto una
carestia.
(Amartya Sen)
[...] Siamo giunti a questo punto, argomenta Aut Aut, da
quando abbiamo abbandonato la "razionalità senza cuore"
del fordismo. Per intendersi quella alla Harold Geneen, il
leggendario amministratore delegato della Itt, la compagnia
telefonica americana fortissima negli anni sessanta del secolo
scorso e poi fallita anche a seguito al crollo del modello Geneen:
la sua azienda era "un gigante stupido" ultragerarchico e
superpiramidale, in cui ciascuno aveva un compito ben definito e
limitato, al quale non poteva apportare alcuna creatività.
L'impresa postfordista, così, è stata reinterpretata dai teorici
della gestione aziendale inventori delle "nuove retoriche
manageriali". Nell'organizzazione attuale il dipendente diventa
persona, dalla quale l'azienda pretende un contributo attivo e
creativo: deve ascoltare, intuire, apprendere, proporre, quasi non
fosse più un lavoratore salariato, ma un imprenditore. Secondo Aut
Aut è proprio da qui che l'impresa comincia a strabordare dai suoi
limiti: "il senso di responsabilità, l'autonomia, il carisma,
la leadership, tutto ciò che costituisce il carattere della persona
vengono fatti ricadere sotto il dominio dell'azienda". Con un
ruolo centrale e fondamentale assunto dalla formazione, che deve
essere continua e tale da far perennemente crescere la
persona-lavoratore. Ma l'obbligo di "crescere tutta la vita
significa essere perennemente inadeguati, non solo professionalmente
ma anche come persone". Cade così la distinzione tra
dipendente e persona fino a portarci all'attuale "aziendalizzazione
del mondo".
(E. Riboni, La provocazione di Aut Aut: ora basta con le
"mission", CdS 30 settembre 2005)
Garantire la persona umana contro l'onnipotenza dello Stato e
la prepotenza dei privati.
(L. Einaudi)
La causa rende finché pende.
(detto diffuso fra gli avvocati)
Robert I. Sutton [autore di Il fattore stronzo, ndr]
definisce gestione efficace della stronzaggine la buona cultura
d'impresa, quella che non tollera da parte dei dirigenti
comportamenti privi di rispetto e umilianti verso i sottoposti.
(P. Valentino, Corriere della sera)
Se i soldi non fanno la felicità, figuriamoci la miseria.
(W. Allen)
Il pubblico ha l'impressione errata che per farcela uno debba
essere ricco di nascita o aver frequentato le migliori scuole, ma le
vicende dei miliardari viventi dimostrano il contrario: per farcela
c'è bisogno di impegno, sacrificio e passione. Una cinquantina dei
maggiori imprenditori del nostro tempo non hanno nemmeno un titolo
di studio.
(L. Kroll, vicedirettrice di Forbes)
Non bisogna fare l'errore di credere che per queste persone [i
miliardari, ndr] il denaro sia l'unico fattore motivante. Il
denaro, soprattutto nel caso di gente come Richard Branson, Jarry
Yang e Ralph Lauren è solo secondario. Si tratta di persone che
aspirano a cambiare le ortodossie del settore commerciale nel quale
intervengono. Sono sognatori ad occhi aperti alla rincorsa di una
visione.
(J. Houran, psicologo clinico)
Non credo che il cittadino medio sia così preoccupato per
l'ineguaglianza, a meno che non lo abbia letto da qualche parte. a
preoccuparlo è il confronto tra il proprio standard di vita re
quello dei vicini di casa e degli amici.
(G. Becker, Nobel Economia)
Il capitale umano è la più importante forma di capitale
nell'economia moderna. Si presenta sotto forma di conoscenza,
istruzione, training...
(G. Becker)
Siamo passati da Marx al marketing.
(G. Tremonti, La paura e la speranza)
Dietro ogni grande fortuna si annida un crimine.
(H. de Balzac, Papà Goriot)
La patria sta dove stanno i soldi.
(A. Starchild)
Dicesi "Commissione" un gruppo di svogliati
selezionati da un gruppo di incapaci per il disbrigo di qualcosa di
inutile.
(R. Harkness, giornalista del New York Times)
Ce n'è abbastanza per i bisogni di ognuno, non per l'avidità
di ognuno.
(M.K. Gandhi, The Constructive Programme)
Il vero compito di un manager è quello di starsene in
disparte.
(P. Drucker)
Lo sviluppo è sostenibile se soddisfa i bisogni delle
generazioni presenti senza compromettere le possibilità per le
generazioni future di soddisfare i propri bisogni.
(Rapporto Brundtland, Nazioni Unite, 1987 in A. Lanza, Lo
sviluppo sostenibile)
"[...] A Londra ti imbatti in persone ricchissime
dovunque, quasi tutte senza intelligenza o talento. Mi fa impazzire
non aver pensato alla mia situazione finanziaria da ragazzo, invece
di andarmene in giro depresso e litigare fra me e me."
(H. Kureishi, Ho qualcosa da dirti)
Tutti gli ebrei erano degli aristocratici: i loro pari erano
dei membri di quell'antica nobiltà terriera che veniva ora
sopraffatta, sconfitta e annientata da rozzi parvenus: i
sofisti utilitaristi, gli economisti e i calcolatori di Burke, gli
sfruttatori senza cuore dell'industria stavano distruggendo i corpi
e le anime dei loro simili nelle miniere e nelle fabbriche, plebei
ignoranti della storia, uomini che non sapevano cos'era che i loro
piedi calpestavano, atei, utilitaristi, individualisti
manchesteriani, materialisti estranei a tutti i valori dello
spirito, al sacro mistero dell'essere, guide cieche di ciechi, morti
ai legami spirituali che uniscono gli uomini l'uno all'altro e a
Dio.
(I. Berlin, "Disraeli e la ricerca dell'identità" in Controcorrente)
Impercettibilmente, ma progressivamente, l'economia dei nostri
giorni sta diventando cognitiva. [...] La conoscenza
è diventata, nell'immaginario collettivo dei nostri giorni, il deus
ex machina dell'economia contemporanea. È il fattore chiave a
cui si ricorre per spiegare le differenze tra imprese, tra regioni e
tra paesi; ma è anche il volano che ogni anno alimenta la crescita
del prodotto e della produttività, proponendo nuove tecniche, nuovi
prodotti e nuovi bisogni.
(Rullani, Economia della conoscenza. Creatività e valore nel
capitalismo delle reti)
Negli Stati Uniti, l'economia creativa è potente e diffusa
perché è sostenuta da una potente infrastruttura.
(R. Florida, L'ascesa della classe creativa)
Il calcolo del nostro Pnl tiene conto dell'inquinamento
atmosferico, della pubblicità delle sigarette e delle corse in
ambulanza per soccorrere i feriti sulle strade. Mette in conto i
sistemi di sicurezza che acquistiamo per proteggere le nostre case e
il costo delle prigioni in cui rinchiudiamo coloro i quali riescono
a penetrarvi. Integra la distruzione delle nostre foreste di sequoie
e la loro sostituzione con un'urbanizzazione tentacolare e caotica.
Comprende la produzione del napalm, delle armi nucleari e delle
automobili blindate della polizia destinate a reprimere i disordini
nelle nostre città. Mette in conto [...] i programmi televisivi che
glorificano la violenza allo scopo di vendere i giocattoli
corrispondenti ai nostri bambini. In compenso il Pnl non tiene conto
della salute dei nostri figli, della qualità della loro istruzione
né dell'allegria dei loro giochi. Non misura la bellezza della
nostra poesia o la solidità dei nostri matrimoni. Non pensa a
valutare la qualità dei nostri dibattiti politici o l'integrità
dei nostri rappresentanti. Non tiene conto del nostro coraggio,
della nostra saggezza o della nostra cultura. Non dice nulla della
nostra pietà o dell'attaccamento al nostro paese. In breve, il Pil
misura tutto, tranne quello che rende la vita degna di essere
vissuta.
(R. Kennedy, discorso in campagna presidenziale del 18 marzo 1968)
Il mercato, che molto tempo fa si allargò a comprendere i
rapporti di produzione, si è ora allargato a comprendere tutte le
relazioni.
(B. Ehrenreich, D. English)
Nel nostro schema [...] noi non chiediamo ai nostri uomini di avere
iniziativa [...]. tutto quello che vogliamo da loro è che
obbediscano ai nostri ordini, facciano quello che noi vogliamo e lo
facciano in fretta.
(F. W. Taylor)
Lucrum sine damno alterius fieri non potest.
traduzione: Non si può guadagnare senza danneggiare il
prossimo.
(Publilio Sirio)
Omnia mea mecum porto.
traduzione: Tutte le mie sostanze le porto con me.
Che si tratti di guadagnare soldi, conquistare potere,
accumulare conoscenza o primeggiare nello sport, in ogni circostanza
in cui si tratti di decidere come meglio allocare il proprio tempo
per compiere le scelte vincenti tra una varietà di opzioni
possibili e in un ambiente in continuo cambiamento, le migliori
strategie sembrano essere quelle che fanno ricorso all'emulazione
dei propri simili.
(S. Ghirlanda, fisico e ricercatore di Psicologia)
Le società industriali dimenticano i fini stessi in vista dei
quali vale la pena di acquistare ricchezze, nel loro febbrile ed
esclusivo interesse per i mezzi con cui le ricchezze si possono
acquistare.
(R. H. Tawney, The Acquisitive Society)
I migliori leader non sono coloro che impongono se stessi a
dispetto degli altri e contro gli altri, ma coloro che sanno creare
sistema, squadra, organizzazione, cioè concerti di relazioni
ordinate. E ciò vale per qualunque forma di leadership, dalla
politica all'economia allo sport.
(V. Mancuso, La vita autentica)
Nelle nostre società non c’è sviluppo senza cultura perché la
crescita dipende più dalla produzione di beni immateriali che di
beni materiali: informazioni, servizi, simboli, conoscenza.
Oggigiorno si può essere ricchi e ignoranti per una generazione, ma
non per due.
In natura, il mantenimento dell'organizzazione non è - e non può
essere - conseguito attraverso una gestione centralizzata: l'ordine
è mantenuto solo attraverso l'auto-organizzazione. I sistemi
auto-organizzanti prevedono l'adattamento all'ambiente dominante,
cioè reagiscono alle modifiche dell'ambiente con una risposta
termodinamica che rende i sistemi estremamente flessibili e
resistenti alle perturbazioni indotte dall'esterno.
(C.K. Biebracher, G. Nicolis, P. Schuster, Self-organization
in the Psysico-Chemical and Life Sciences)
Lo stato e la burocrazia si intrufolano avidamente
ovunque si produca ricchezza.
(O. Pamuk, Istanbul)
Nella loro concezione [dei liberali cristiani di Friburgo, n.d.r.],
la sfera economica è lo spazio in cui l'attività umana trova
compimento, si realizzano i talenti e la personalità individuale si
integra nella collettività, cercando di realizzare una convivenza il
più possibile armoniosa tra l'interesse privato e il benessere
pubblico.
(E. Berselli, L'economia giusta)
Nelle aziende non c'è posto per la democrazia; e neppure per le
forme di governo oligarchiche.
Il capo dell'azienda è il monarca. Se ha una forte personalità, egli
non si limita a prendere le decisioni importanti: imprime anche il
proprio temperamento, le proprie peculiarità all'impresa, che finirà
per somigliargli.
(P. Ottone, Le regole del gioco)
In prima battuta ci dovremmo chiedere se la nuova democrazia
possa risolversi nella ricerca del self-interest della vulgata
smithiana. Temo che, dopo due secoli e mezzo di esperienza e due
millenni e mezzo di filosofia, la risposta sia negativa: le società
stanno assieme se il provvido egoismo coesiste con la solidarietà,
se la competizione non esclude la collaborazione. L'homo oeconomicus
è un'astrazione. Se esistesse dovrebbe correre dallo psichiatra.
L'economia di mercato stabilisce i prezzi, non elabora i valori.
D'altra parte, non esaurisce nemmeno l'economia.
(M. Mucchetti, "Democrazie nel mercato globale. La politica
riprenda il suo ruolo", Corriere della Sera, 24 agosto
2011)
La stagnazione dell'economia italiana prima e la crisi dopo
rischiano [...] di aver effetti molto profondi e duraturi sui nostri
giovani già avversi al rischio per natura. C'è la prospettiva di
creare una generazione di pessimisti, vittimisti, estremamente
avversi al rischio, esigenti di assistenza pubblica, poco ambiziosi,
rinchiusi in se stessi.
(A. Alesina, "E i giovani non rischiano più", L'Espresso,
16 agosto 2011)
Gli interessi dei clienti continuano ad essere penalizzati dal
modo in cui l’azienda pensa e agisce quando si tratta di fare
soldi.
[...] non si spende un singolo istante per chiedersi come possiamo
aiutare i clienti. Si tratta solo di come possiamo fare più soldi
possibile levandoli a loro.
[...] Negli ultimi dodici mesi ho visto almeno cinque manager
riferirsi ai loro clienti chiamandoli “muppets”; intesi non
tanto come i pupazzi dell'omonimo show, ma come l’equivalente di
"idioti"-
[...] persuadere i tuoi clienti a investire in azioni o altri
prodotti di cui noi stiamo cercando di sbarazzarci [...] portare i
tuoi clienti a vendere o comprare quello che fa fare i maggiori
profitti a Goldman.
(G. Smith, banchiere d'affari)
[...] si può definire il capitale umano di una società,
racchiudendo in questa espressione il patrimonio di abilità,
conoscenze e competenze formali e informali - acquisite all'interno
della famiglia, attraverso il percorso scolastico e nel corso della
vita professionale, ma anche con le esperienze della vita quotidiana
- che facilitano il benessere personale, sociale ed economico. La
qualità del capitale umano ha effetti molto rilevanti, sia a livello
individuale che di sistema, sulla produttività e sulla ricchezza, ma
anche su altri indicatori sociali, come una più lunga speranza di
vita, una riduzione del tasso di criminalità e così via.
(G. Solimine, Senza sapere. Il costo dell'ignoranza in Italia)
La sola innovazione finanziaria utile degli ultimi
vent'anni è stata il bancomat.
(P. Volcker, capo della Federal Reserve)
La produzione nella seconda età delle macchine si basa
meno sui macchinari e sulle strutture fisiche (i capital asset)
e più sulle quattro categorie di asset intangibili: proprietà
intellettuale, capitale organizzativo, contenuti generati dagli
utenti e capitale umano.
(E. Brinjolfsson, A. McAfee,
La nuova rivoluzione delle macchine)
Ricordate che un buon capo può far sentire un gigante
un uomo normale, ma un capo cattivo può trasformare un gigante
in un nano.
(M. Ferrero, imprenditore inventore della Nutella)